Aggressore sbadato: resta fuori casa e la Polizia lo rintraccia

Altro episodio di cronaca e violenza risolto dagli agenti del Commissariato di Polizia di Tarquinia: una storia di violenza inizialmente inspiegabile, poi “giustificata” dal colpevole con il fastidio, a suo dire intollerabile, procuratogli dalla colonia di gatti che la vittima provvedeva ad accudire.

La  brutale quanto goffa azione dell’aggressore ha avuto, però, risvolti quasi grotteschi: nell’impeto della violenza, infatti, lo stesso ha perso le chiavi della propria vettura e – soprattutto – del cancello elettrico dell’abitazione all’interno dell’automobile della vittima. Duplice il risultato: un immediato indizio per gli agenti del vicequestore Bartoli, cui la signora s’era prontamente rivolta, e l’impossibilità per lo stesso di rientrare nella propria casa.

I poliziotti, perciò, l’han trovato sotto la pioggia e risolto in breve la questione: l’aggressore ha, per ora, potuto fare rientro in casa, ma dovrà naturalmente rispondere penalmente dell’aggressione compiuta.

Come detto, tutto aveva avuto inizio – senza apparente motivo – quando la signora, una tarquiniese settantenne, si era recata a Marina Velka ad accudire una colonia di felini nel giardino di una sua conoscente. Subito dopo, la disavventura: lo sconosciuto cinquantenne, infatti, la aggrediva violentemente, malmenandola e trascinandola per i capelli sino all’interno della propria automobile. Dopo di che, non pago, scaricava un secchio dell’immondizia sull’auto dell’anziana che, in lacrime, correva in Commissariato.

Da qui, la già raccontata conclusione della vicenda, con l’ammissione di responsabilità dell’aggressore che, nello spiegare i motivi della violenza, si dichiarava esausto del disturbo creato dalla colonia di gatti che, a suo dire, sporcano e creano disagi dal punto di vista igienico-sanitario.