Calcio dilettantistico fermo, nel prossimo weekend, nel Lazio: lo shock – l’ennesimo, provocato dall’aggressione avvenuta domenica scorsa San Basilio, al termine di un match del campionato di Promozione, e che ha visto vittima un direttore di gara di 24 anni – ha spinto l’AIA, Associazione Italiana Arbitri – a decidere di non inviare arbitri sui campi per tutte le partite in programma nei campionati dilettanti della Regione. “Una presa di posizione forte e decisa per sollecitare un momento di riflessione da parte di tutti ma anche dell’opinione pubblica sul tema della violenza nel calcio”, le parole espresse da Marcello Nicchi, presidente dell’AIA, nell’annunciare il provvedimento.
Ma cosa ne pensano i protagonisti del calcio locale? Lo abbiamo chiesto ad alcuni di loro, a partire da Peppe Iacomini, portiere e capitano della Corneto Tarquinia: “L’episodio è assolutamente da condannare, ma non credo che sia giusto fermare tutti i campionati perché non possiamo diventare tutti vittime per colpa di quattro delinquenti che meriterebbero la galera. Il problema è sociale e il calcio è l’ennesimo teatro dove ogni giorno vanno in scena le frustrazioni di persone che non sanno cosa significhi rispettare le regole, le istituzioni e le persone. Lo sport, come la scuola, stanno vivendo anni delicati e più che fermarsi per riflettere dobbiamo invece continuare a ricercare la possibile soluzione. Condannando in maniera esemplare gli episodi di violenza e mettere in maggiore risalto quanto di bello riesce a generare ancora la grande famiglia del calcio”.
“Ferme restando la totale condanna del gesto e la necessità di tutelare gli arbitri – ci dice invece Fernando Parmigiani, mister del Tarquinia Calcio, ribadendo quando già affermato sulla pagine Facebook Tarquinia Calcio Football History – non sono d accordo sulla sospensione . O si sospendeva a livello nazionale e ci si fermava tutti, ad ogni livello, o non ne capisco il senso. Poi se si rivela utile, ben venga: ma avrei pensato una cosa meglio organizzata e più collettiva. Anche perchè, se le forze dell’ordine non aiutano le società, già da questo weekend in tutti i campi d’Italia possono ripetersi episodi simili”.
“Una settimana di break non risolve certo il problema – le parole di Bernardo Iannicelli, ds del Montalto – se non a riflettere, che è comunque importante. Il problema è grande, serve una giustizia sportiva più agguerrita, che intervenga dove necessario anche più drasticamente”.
“Un gesto deprecabile e assolutamente da condannare – il commento di mister Fabrizio Ercolani – esprimo tutta la mia solidarietà al giovane arbitro vittima di un’aggressione indifendibile. Trovo però altresì inutile la decisione dell’Aia di non mandare arbitri a dirigere gare nel Lazio come se tutto il male fosse nella nostra regione. Ora è facile mettere sulla graticola l’anello più debole della catena, ovvero le società. Ma mi preme ricordare come all’inizio di ogni stagione le società inviino alle forze dell’ordine una richiesta di presenza della stessa durante gli incontri. Giro spesso per i campi e devo dire che veramente di rado vedo agenti negli impianti sportivi pronti a tutelare la pubblica incolumità. Spero vivamente che la domenica di riflessione la facciano i vertici del calcio, oltre che gli atleti ed i tesserati che amano questo sport e che ora, per fare di tutta un’erba un fascio, vengono additati con i peggiori epiteti. Si è scritta una brutta pagina domenica ma non giocando questa settimana si da forza e voce a chi ha causato tutto questo che ancora, ad oggi, e questa sì che è la vera ed assoluta gravità, non ha né un nome né un cognome”