Riceviamo e pubblichiamo
Come cittadino di Tarquinia e operatore del locale presidio ospedaliero, credo sia ormai opportuno constatare la grave situazione di degrado e la carenza di personale in organico con cui tutti i giorni siamo costretti a convivere.
Basta entrare nella struttura per rendersi conto di come gli ambienti siano del tutto inadeguati alle tecnologie ospitate ed a una realtà territoriale e cittadina completamente all’avanguardia. Ne è un esempio la zona che dovrebbe ospitare la nuova entrata, ormai invasa da ingombranti erbacce da quando il cantiere della ristrutturazione è stato chiuso, e dove le persone che transitano e aspettano fuori la sala operatoria e la sala parto di certo notano la grave incuria, così come il muro di tavole gialle che fanno da parete al corridoio.
Fortunatamente gli ambienti interni sopravvivono dignitosamente, ma solo per la buona volontà degli operatori e grazie a donazioni private che permettono di fare occasionali lavori di manutenzione, ma le criticità sono veramente troppe.
All’esterno, il piazzale del parcheggio è per quasi tutto l’anno sporco e pieno di erbacce, ci si ricorda di pulirlo solo con l’avvicinarsi della tradizionale processione del Cristo Risorto, mentre punta massima del degrado è di sicuro il continuo sporcare dei piccioni soprattutto nel piazzale e nel cortile interno alla radiologia. Qui il cattivo odore e pericoli per la salute degli operatori crea uno dei contrasti più evidenti tra le condizioni logistiche e l’elevata tecnologia delle U.O. presente.
I locali del laboratorio analisi sono stati ristrutturati da poco e hanno finalmente un aspetto gradevole e funzionale, ma sono sovrastati da un cattivo odore proveniente dal sistema fognario. Un problema che si ripresenta anche nella sala d’attesa della Radiologia, dove il persistente mal odore in certi giorni sale anche verso i piani superiori, dove dovrebbe essere la Direzione Sanitaria. Una situazione già segnalata innumerevoli volte e che si aggrava chiaramente in estate, ma nessuno ha avuto ancora la creanza di porsi il problema.
Sicuramente la gestione della dignità delle persone non va di pari passo della ristrutturazione tecnologica. A breve sarà inaugurata un nuovo apparecchio di Risonanza Magnetica, dono del Comune di Tarquinia, apparecchio all’avanguardia che porterà notevole beneficio alle tanto citate liste di attesa degli esami radiologici, ma cattivo odore permanent, permanent, permanent.
Ora mi chiedo, perché non si cerca di risolvere questi problemi, non si cercano soluzioni per rispetto degli operatori e delle persone che tutti i giorni devono per necessità recarsi nella struttura? Ormai vige solo un disinteresse che sta di fatto rafforzando l’idea di un abbandono infinito – quasi una punizione – dove l’unica realtà è la rassegnazione degli utenti e degli operatori.
Visti i segnali poco incoraggianti, mi sembra opportuno chiedere che la dirigenza e le forze politiche di Tarquinia, sempre molto sensibili alla realtà ospedaliera e alla difesa della salute pubblica, definiscano quello che deve essere il futuro del nostro ospedale: se si decide che una struttura deve sopravvivere, che le venga comunque garantita dignità nel farlo, nel rispetto di una cittadina e di una popolazione che in fatto di carattere sociale e dignità, non è seconda a nessuno.
Claudio Riccardi
Rappresentante Segreteria Fps.Cisl
e rappresentante per la Sicurezza