Riceviamo e pubblichiamo
“Caro Sindaco, la sua è una non-risposta che ha appena dato una pubblica dimostrazione di quale distanza ci separa: lei è abituato a disprezzare ed offendere, io a dialogare. Succede perché soffre un certo senso di inadeguatezza, come primo cittadino, per la mancanza nel privato di una qualifica professionale, o perché non sa cosa rispondere? Mi consola il fatto che sabato mattina sono stata raggiunta da telefonate di suoi amministratori che, diversamente da lei, apprezzavano la schiettezza del comunicato. Si chieda perché”. Lo dichiara Annarita Camillucci, uno dei coordinatori del Pdl di Tarquinia. “Lei, anziché rispondere si ostina a millantare. Guardi che gli incontri seri non si fanno dicendosi “po’ se sentimo”, incrociandosi per la strada. Si fanno nelle sedi istituzionali preposte. E solo quello, è veramente accaduto quell’8 settembre che tanto sbandiera nel cortile della Provincia di Viterbo. Inoltre, né durante, né dopo quel casuale incontro, ha fissato con l’onorevole Battistoni un appuntamento (nemmeno telefonico) per lunedì. Nulla poi spiega sui contatti che sostiene di aver avuto con l’assessore Birindelli, perché non può “rivendersi” come colloquio nemmeno un incontro fortuito. Penso comunque che adesso, come prima cosa, dovrebbe scusarsi pubblicamente con quanti svolgono il lavoro di centralinista. Essendo di Tarquinia come lei, e vergognandomi di come un concittadino si è espresso su quel rispettabile lavoro, sento la necessità, mentre aspetto le sue, di scusarmi anche io per suo conto. L’incarico affidatomi all’interno della segreteria politica dell’assessore Birindelli, è comunque la cura dei rapporti esterni con il territorio; con le istituzioni Provinciali e con i Comuni. Nelle segreterie istituzionali operative non è previsto un incarico da centralinista. O almeno è così in quelle di centro destra. Le ricordo inoltre che quando amministravo non solo mi sono occupata del problema, ma ho cercato anche insieme a lei, una soluzione (perché non si è trovata, lo sa quindi bene). Forse le fa comodo non ricordarlo perché, diversamente da me, è eccessivamente abituato a dividere il mondo in rossi e neri. Continua ad evitare di rispondere e chiede a me, molto più giovane di lei (politicamente, oltre che di età), cosa ho fatto. Lei che adesso è sindaco, che è stato assessore provinciale, che ha avuto un incarico al Medio Tirreno, che è stato consigliere d’opposizione in Provincia e che, nel contempo, ha sempre lavorato al Conservificio. Fino alla sua chiusura. Cosa ha fatto lei, semmai. Per altro fino a tre mesi fa, Provincia, Regione e Comune sono state amministrate dal suo partito. Ha forse dimenticato l’esistenza del problema per tutto quel tempo? Un sindaco è sindaco di tutti, perciò è suo dovere istituzionale rispondere. Tutti i tarquiniesi aspettano una risposta. Cosa ha fatto e cosa sta facendo, oltre ad immaginare continui contatti con Arsial e Regione, e commissionare pulizie dello stabile costate tre volte di più che se l’avesse eseguita direttamente l’Agenzia Regionale (stime, provenienti da dipendenti della stessa)? Grazie”.