Si intitola “About Rajasthan” e si inaugurerà a Roma il prossimo 21 febbraio – per restare visitabile sino al 16 marzo successivo – l’esposizione fotografica di Marta Guidi presso whynot? coworking in art a Roma, in via Mario Fani, 99.
Il Rajasthan è lo stato più grande dell’India, terra di pastori, nomadi, fortezze e tradizioni antiche. Un tempo diviso tra i principati dei raja in costante guerra fra loro, è oggi un baluardo del tradizionalismo e conservatorismo indiano.
“About Rajasthan” è un’esposizione fotografica dedicata alla testimonianza di aspetti reali e vicissitudini quotidiane dell’India e in particolare appunto della zona del Rajasthan, esposizione che cerca di tenersi il più possibile lontano dalle romantiche fotografie che nell’immaginario collettivo ritraggono questo paese come un regno magico fatto di Maharaja, elefanti, cammelli, palazzi, pavoni, perché la vera India è tutt’altro: “L’India assale, prende alla gola, allo stomaco. L’unica cosa che non permette è di restarle indifferente”, T. Terzani.
L’idea di fondo del progetto è quella di documentare creando una comunione tra fotografie e testi per aiutare l’osservatore a cogliere maggiori informazioni e significati più profondi, andando quindi oltre la pura fruizione estetica della fotografia. Le foto generano l’emozione e danno un indizio che viene completato dai testi che le accompagnano.
Marta Guidi, fotografa e graphic designer, è nata a Roma nel 1985. Dopo la laurea in Economia e una specializzazione in Grafica Multimediale, comincia ad appassionarsi alla fotografia che presto diventerà vero e proprio motivo di vita.
Si trasferisce nella Tuscia nel 2014 sentendo il bisogno sempre più forte di staccarsi dalla fredda vita di città, scegliendo Tarquinia come sua base. Il suo stile è particolare, ha un modo tutto suo di vedere e quindi fissare con la sua macchina fotografica la realtà che la circonda. Il Viaggio da sempre le scorre nelle vene, ama camminare per strada e osservare senza essere osservata. Dopo anni di progetti, alcune mostre e pubblicazioni su giornali e riviste, decide di staccarsi da tutto il resto e dedicarsi quasi esclusivamente alla fotografia. Comincia a dedicarsi al reportage di viaggio e a sperimentazioni nel ritratto fine art, senza mai tralasciare le foto di strada che da sempre ama profondamente.