“Miei cari amici sportivi! Devo annunciarvi, purtroppo, che il rifugio al Fontanile Antico deve essere demolito, poichè queste sono le regole burocratiche che non consentono nessun tipo di riparo in aree boschive. Oggi mi è stato chiesto nuovamente di iniziare i lavori di demolizione. Pazienza, io ce l’ho messa tutta!”: questo post di Ennio Soldini di qualche giorno fa ha attirato l’attenzione(e la delusione) di tanti tarquiniesi appassionati di trekking e passeggiate, che, a seguito della notizia, si sono attivati per cercare di salvare una struttura che, nella sua semplicità, è diventata un punto di aggregazione.
Scrivendo al sindaco e al presidente dell’Università Agraria, infatti, alcuni hanno pensato di lanciare una petizione. “Ci è stato riferito – recita il testo – che è stato disposto lo smantellamento del “capanno di legno” situato a Poggio del Forno, nel posto ormai conosciuto come “Fontanile antico”. Il sito, insieme ai percorsi naturalistici e archeologici che lo circondano è diventato da anni un punto di riferimento per centinaia di persone e famiglie che amano camminare e andare in bicicletta nella zona. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro appassionato e senza interessi del Sig. Ennio Soldini, conosciutissimo a Tarquinia per la sua passione sportiva, naturalistica e storica”.
“La disposizione risulta particolarmente antipatica – continua la petizione – poiché nella zona ci sono varie strutture in metallo, una roulotte e rifiuti ingombranti, che non sembrano attirare la stessa attenzione delle autorità competenti. La presenza continua di persone che amano la natura e che frequentano quei posti scoraggia chi vuole utilizzarli come discariche e inoltre le stesse persone si prodigano per raccogliere e smaltire vari oggetti quali cartucce, barattoli, plastiche abbandonate”.
“Non chiediamo di sanare eventuali abusi. – conclude il testo – Concordiamo che la passione debba coniugarsi con un rispetto delle regole di salvaguardia del territorio. Tuttavia segnaliamo che questa eventuale disposizione si configura con un atteggiamento inibente di una iniziativa che invece andrebbe incoraggiata dalle autorità locali che dovrebbero invece valorizzare quel territorio con la creazione di un parco naturalistico archeologico, con ricadute sicuramente positive per l’economia della città”.