Riceviamo dal Coordinamento civico contro le mafie nell’Alto Lazio e pubblichiamo
Il 10 gennaio del 1991 l’imprenditore palermitano Libero Grassi pubblicava sul Giornale di Sicilia la “Lettera al caro estortore” con la quale non solo rifiutava di pagare il pizzo ma lanciava un messaggio chiaro: Non mi piego alla mafia! Con questo gesto egli compiva un atto di ribellione anche contro la cultura dell’omertà, che sostiene il sistema mafioso perché rende le vittime isolate e deboli di fronte al racket della criminalità organizzata.
A distanza di 34 anni da quei fatti, è diventato sempre più importante averne memoria e diffonderla; per questo è importante celebrare la Giornata Nazionale Antiracket. La circolazione dei capitali illeciti ha raggiunto un tale grado di pervasività e di diffusione capillare che è indispensabile costruire dei presidi di informazione, di conoscenza del fenomeno e degli strumenti utili a prevenirlo. La capacità delle mafie di inondare di capitali sporchi anche le attività legali, inoltre, deve spingerci all’attenzione massima nel momento in cui, sul nostro territorio, arrivano le grandi opere ex PNRR, la Trasversale, le riconversioni delle centrali, gli interessi economici legati al Giubileo, la nuova normativa per l’affidamento delle attività balneari.
Quanto è avvenuto e avviene a pochi km da noi, sul litorale di Ostia e nei comuni limitrofi di Anzio e Nettuno, ci deve aprire gli occhi: un’economia e una vita politica fortemente inquinate dai clan! La gente deve conoscere le conseguenze a cui va incontro chi, magari inconsapevolmente, magari per gioco d’azzardo patologico, cade nella rete della criminalità, che prima finge di aiutarti e poi ti riduce all’obbedienza, ti priva del lavoro, ti toglie anche la casa dove abiti.
Parleremo di tutto questo il 9 gennaio prossimo, alle 17 e 30, nell’aula consiliare del Comune di Tarquinia, in un incontro cui parteciperanno Lino Busà, responsabile di SOS Impresa Lazio, Vincenzo Peparello presidente di Confesercenti Viterbo, Michael Del Moro presidente di Confartigianato Lazio e Gianpiero Cioffredi, referente regionale di Libera.
L’iniziativa, patrocinata dall’Amministrazione comunale e promossa dal Coordinamento Civico contro le Mafie nell’Alto Lazio, si rivolge a tutta la cittadinanza, che è invitata caldamente a partecipare e, in particolare, mira a coinvolgere le realtà produttive, imprenditoriali, gli operatori economici, il mondo delle professioni, per costruire sinergie utili alla prevenzione del fenomeno.