Riceviamo e pubblichiamo
Stasera a San Martino al Cimino a Palazzo Doria Pamphili. si terrà alle ore 18 nella sala degli stemmi la conferenza dello studioso Renzo Chiovelli che relazionerà su “Epidemie, spedalità e medicina ad Acquapendente-Il morbo alla soglia del confine Pontificio con la Toscana. A settembre uscirà un volume , frutto di un lungo lavoro, che Chiovelli presenterà in Italia e all’estero. “Nel settembre 1657 Donna Olimpia Maidalchini Pamphili fuggiva da una Roma flagellata dalla peste per cercare, inutilmente, rifugio nel suo Principato di San Martino al Cimino, trovando un paese deserto, dato che gli abitanti si erano rifugiati nelle campagne. – riferisce Chiovelli – A nulla era valso il monito del Commissario Apostolico di Viterbo che, risiedendo proprio a San Martino, aveva appena fatto pubblicare un proclama diretto a tutto il popolo viterbese: “Dell’uno e dell’altro sesso, tanto secolare che ecclesiastico, rinchiudere si dovesse nelle sue abitazioni, né da esse potesse uscire, ma bensì dimorarvi in quarantena, fino a nuovo ordine sotto pena della vita”.
“Questo libro è nato ed è stato scritto durante il ‘lockdown’ per la pandemia del covid-19, il coronavirus. – riferisce Chiovelli – ‘Lockdown’, un anglicismo per definire quegli interventi di ordine pubblico a tutela della salute o della sicurezza, reso necessario da una situazione di emergenza, che ha preso il posto dei termini di contenimento del passato, altrettanto draconiani, quali quarantena, isolamento, cordone sanitario, sospensione, ecc. che venivano impiegati nel corso delle grandi epidemie infettive storiche e che avevano avuto le loro ideazioni iniziali, sin dalla prima metà del XV secolo, dopo la cosiddetta ‘Peste nera’, nelle città settentrionali italiane. Città che per secoli hanno costituito il migliore esempio organizzativo, per tutto il resto d’Europa, per i provvedimenti di tutela e prevenzione delle popolazioni dal tremendo flagello delle epidemie. Un modello conosciuto ovunque come il ‘metodo italiano’”.