“Il ritorno del nucleare in Italia: Dove? Perché?”. È questo il titolo del convegno previsto per sstamani, alle 9,30, al complesso monumentale di San Sisto, a Montalto di Castro.
L’iniziativa, voluta dall’amministrazione comunale e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, arriva in un momento in cui di ritorno all’atomo si parla con molta frequenza, vista anche la recente nomina del professor Umberto Veronesi a presidente designato della nuova Agenzia per la sicurezza nucleare.
Nel pomeriggio, invece, altro appuntamento (alle 17) con la presentazione dello studio “Montalto di Castro, ritorno al passato (nucleare)”, a cui interverranno il sindaco Salvatore Carai, Adriana Terzo, curatrice dello studio, Giovanni Marsili, ricercatore dell’Istituto superiore di sanità e rappresentanti della Sunray Italia – Vkn Italia.
All’incontro del mattino, presieduto da Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile che presenterà il rapporto “I costi del nucleare”, interverranno lo stesso Carai, Francesco Ferrante, della segreteria nazionale di Legambiente, Stefano Leoni, presidente Wwf Italia, Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia.
A coordinare Giovanni Marsili. L’amministrazione comunale di Montalto di Castro, il cui territorio è da più parti indicato come possibile sito nucleare, ha sin dall’inizio ritenuto il programma energetico annunciato dal Governo sconveniente per l’Italia e dirompente per la propria comunità, che da tanti anni, ha scelto le energie rinnovabili come propria fonte di approvvigionamento elettrico.
Una valutazione non ideologica ma basata sul presupposto che la propria economia è prevalentemente incentrata su turismo ed agricoltura.
I cittadini della località dell’alto Lazio, che conoscono bene gli effetti del vivere in un territorio selezionato come sito nucleare, hanno da tempo identificato nella qualità e nell’ambiente i motori del proprio sviluppo economico, certificando i prodotti della terra ed adottando un Sistema di gestione ambientale che colloca oggi Montalto di Castro in quella élite del 2 per cento dei comuni italiani registrati Emas.
Scelte ponderate che consentono al territorio di essere uno dei siti italiani con la più alta capacità di generazione elettrica per via termica e fotovoltaica, e allo stesso tempo di mantenere una qualità ambientale analoga o superiore a quella delle altre realtà turistiche del Lazio.
Tutelare tali conquiste, che potrebbero essere messe in discussione dalle scelte governative, è obiettivo dell’amministrazione Carai che, insieme alla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, ha deciso di accendere i riflettori sulla questione proponendo un convegno durante il quale si dibatterà dei reali costi del nucleare e dell’insostenibilità, dimostrata già trent’anni fa dalle lotte degli abitanti di Montalto di Castro, di progettare la costruzione di centrali ignorando le comunità locali.