Riceviamo e pubblichiamo
Venerdì 11 maggio, con la conferenza di apertura, è ufficialmente partito il progetto Legalità e sicurezza, una sorta di cantiere che vede protagonista l’Istituto Comprensivo di Montalto di Castro con i suoi ottocento e più alunni ed una rete di operatori tra Forze dell’ordine, Insegnanti, Psicologi, Associazioni e Genitori, tutti chiamati ad impegnarsi per educare bambini e adolescenti sui concetti di legalità e scelte consapevoli.
La parola “cantiere” evoca l’idea di lavori in corso, a volte in una accezione non sempre positiva per via della durata. Ma quando si parla di scuola e di educazione il cantiere è sempre permanente, anche se in questo caso la conferenza d’inizio ha dato il via ad una serie di attività pratiche e teoriche che si concluderanno venerdì 18 maggio. Una contraddizione? Direi di no, per una serie di ragioni. Si vuole dare visibilità, in una settimana, all’idea che tra famiglie, istituzioni e scuola non c’è discontinuità e che la formazione dell’essere umano e della persona che ciascuno di noi è, a cominciare dal bambino, deve vederci tutti arruolati, e in modo permanente.
Questo è stato il dato a mio avviso più rilevante emerso in questa conferenza di inizio lavori. Siamo tutti adulti nell’Aula magna dell’Istituto Comprensivo di Montalto, ci guardiamo e ci ascoltiamo, ognuno a rappresentare una parte della società – il genitore, l’ufficiale di pubblica sicurezza, l’insegnante, lo psicologo, chi guida il paese nell’Amministrazione comunale, chi opera nella Protezione civile, o nelle associazioni sul territorio, o nelle attività di primo soccorso. E quasi ci sorprendiamo nel constatare che l’obiettivo comune è talmente ovvio che a volte ci sfugge: si educano i bambini e i ragazzi anche per avere una ricaduta positiva sui grandi, che siamo noi.
Questa è una idea condivisibile di civiltà, ed è fondamentale che la nostra scuola, nel quotidiano e con questo progetto specifico, si costituisca come cassa di risonanza dei valori. A cominciare dalla legalità.
Ma come parlare di legalità e di responsabilità a bambini piccoli o ad adolescenti senza essere terribilmente astratti e noiosi? È la sfida di questa iniziativa, come hanno spiegato gli operatori alla conferenza, che staranno attenti a plasmare il linguaggio a seconda che si trovino in mezzo ai piccoli dell’Infanzia, ai bambini della Primaria o agli adolescenti della Secondaria di primo grado: con il gioco, con la parola, il gesto, l’esempio, l’immaginazione pilotata, il dialogo, l’ascolto, la rappresentazione teatrale, la riflessione indotta, la consapevolezza da costruire. Bene: non vediamo l’ora di cominciare (o di continuare!). Benvenuti al cantiere dell’educazione
Prof. Alberto Puri
Docente di Lettere I.C. Montalto di Castro