Riceviamo e pubblichiamo
Molto apprezzata e seguita la conferenza di apertura del nuovo ciclo di conferenze di ricerche archeologiche e ricognizioni subacquee “Tra Terra e Mare”, organizzato dalla STAS con il sostegno del MIBAC e dell’ASD Assonautica “G. Maffei” di Tarquinia, e con il patrocinio dell’Università Agraria di Tarquinia. Alessandro Naso è riuscito a dare un’idea eloquente della portata dei commerci di Tarquinia nel periodo etrusco, sia a breve distanza con testimonianze lungo la costa civitavecchiese, che a lungo raggio grazie ai rinvenimenti nei grandi santuari del Mediterraneo, proponendo confronti puntuali.
Si prosegue giovedì prossimo, 11 luglio, alle ore 21.30, nella Lizza della Torre di Dante, con Ilenia Marini e Alessandra Sileoni “Le fornaci di Pian di Spille: una fabbrica di anfore vinarie lungo la costa tarquiniese”. Aperte in età tardo repubblicana, rimasero attive nei primi secoli dell’Impero. Si tratta di un complesso che constava di almeno quattro camere di combustione. Localizzate nel 1986, grazie ai materiali visibili sulla parete del tombolo, sono state nel corso degli anni scavate dal mare. La posizione lungo la linea di battigia e l’esposizione al moto ondoso, nonché l’azione antropica, sono infatti le cause della graduale distruzione e, a breve termine, della perdita di questo sito. Come erano strutturate, cosa producevano, chi le gestiva e chi ne era proprietario, a questi e altri interrogativi si darà risposta in questo nuovo appuntamento che focalizzerà l’attenzione sempre sui commerci di Tarquinia, ma in età romana.