Riceviamo e pubblichiamo
“Dobbiamo investire su turismo, agricoltura e ricettività, punti di forza del nostro sistema economico”. Il consigliere regionale Enrico Panunzi (Pd) ha partecipato alla presentazione del 19esimo rapporto economico della Tuscia alla Camera di Commercio di Viterbo. “Sono i settori più vitali – afferma il consigliere regionale -. Siamo la provincia, che più di ogni altra nel Lazio in agricoltura, contribuisce alla formazione del Pil, soprattutto con il comparto biologico. In Regione abbiamo approvato la legge sui biodistretti, che ho voluto, per sfruttare al meglio le potenzialità di questo settore. Non mi appassiona il dibattito attuale su alcune derive dell’agricoltura locale, che rovinano l’immagine di un territorio. Ma dobbiamo riportare il discorso nell’alveo della discussione scientifica, senza fare danni. Abbiamo pubblicato la graduatoria per i finanziamenti concessi agli agriturismi, che nel Viterbese sono una splendida realtà”.
Il vice presidente della X commissione parla della programmazione dei fondi europei 2021-2027. “In Regione ci stiamo già lavorando – spiega -. Credo che le risorse vadano concentrate per opere veramente strategiche e non divise in troppi capitoli”. Definisce grave il problema dell’invecchiamento della popolazione e quello della diminuzione delle nascite. “Nel Viterbese rischiano di scomparire tanti piccoli comuni – dichiara -. Una comunità con pochi giovani è anche poco aperta all’innovazione, in cui l’Italia tra i fanalini di coda in Europa. E se guardiamo al mondo, gli stati che crescono economicamente sono anche quelli dove c’è crescita demografica”.
Indica nella riduzione del cuneo fiscale il primo provvedimento da prendere. “Sarebbe un atto importantissimo per i lavoratori, le imprese e la competitività – dice Panunzi -. Questo elemento deve essere l’architrave su cui costruire una nuova politica economica”. Considera fondamentale il ruolo dell’Europa. “Senza una presa di coscienza che l’Europa deve essere un unico blocco non andremo da nessuna parte – conclude il consigliere regionale -. Per esempio la fiscalità deve essere uguale per tutti. Non ci possono essere “paradisi fiscali”. Altrimenti avremmo sempre casi come quello di Fca che trasferisce la sede fiscale fuori dall’Italia, causando un danno rilevante”.