Riceviamo e pubblichiamo
Giovedì prossimo, 4 luglio, Tiziana Favi, chef del ristorante Namo Ristobottega di Tarquinia, terrà uno show cooking allo Slow Food Village a Viterbo in qualità di cuoca dell’alleanza Slow Food.
Ed il piatto che verrà presentato da Tiziana è una creazione che ha già riscosso ampio successo, nel maggio scorso, a Genova, in occasione della nona edizione di Slow Fish: zuppa di cece dal solco dritto di Gradoli e baccalà profumata al timo. Una prelibatezza che coniuga territorio e tradizione della cucina laziale – in particolare quella romano ebraica – e che, in Liguria, letteralmente stregò in particolar modo la delegazione coreana presente al festival.
“Nella nostra cucina si parla d’Amore. Amore per il Territorio, Amore per le materie prime, Amore per le contaminazioni e le differenze che da sempre ci arricchiscono – le parole di Tiziana – ma soprattutto Amore per le persone, quelle che lottano quotidianamente per portare avanti le proprie idee, i piccoli produttori locali con i quali ogni giorno ci confrontiamo per capire da che parte andare.” Ed amore per il territorio, inteso non solo come ambito geografico di riferimento ma come ambiente naturale in cui vivere. La riprova arriva dalla scelta della ristobottega di Tarquinia che, quest’anno, ha scelto di contribuire alla difesa del mare adottando, per il ciclo di apericene de Il Circo del Gusto, una politica plastic free. Per cui, ogni giovedì, gli ospiti dell’ormai tradizionale appuntamento da Namo utilizzeranno solo piatti compostabili ottenuti dall’estrazione di cellulosa dagli scarti di produzione.