Riceviamo da Sandro Celli e pubblichiamo
“Voglio pensare e sperare che Alessandro Giulivi preso dal legittimo entusiasmo di tornare da sindaco all’interno del Comune di Tarquinia si sia lasciato andare ad affermazioni che non troveranno reale seguito nella pratica. Diversamente sarebbe davvero pericoloso per la pacifica convivenza della nostra comunità. Tra le altre, le affermazioni fatte sulla dottoressa Alessandra Sileoni sono gravi sia nel contenuto che nel metodo.
Non si può arrivare a minacciare di negare la vicinanza dell’Amministrazione ad una società centenaria come la Stas, riconosciuta tra le Società culturali e di Storia Patria dal Ministero per i Beni Culturali, che in tutti questi anni ha portato alla nostra città onore e cultura come nessun’altra. Tantomeno si può legare questa minaccia alla richiesta delle dimissioni della sua presidente, autonomamente e democraticamente eletta dai suoi 400 soci circa, in quanto ritenuta “colpevole” di aver dato la propria disponibilità nel mettere al servizio della città la sua enorme competenza.
Non mi sembra che ad altri prestigiosi presidenti di questa associazione, sia mai stato chiesto di dimettersi, neanche dallo stesso Giulivi, nonostante fossero addirittura consiglieri comunali. Giulivi stesso non dette certo le sue dimissioni da presidente di un’associazione sportiva quando ricoprì la carica di sindaco. La dottoressa Sileoni va invece ringraziata dall’amministrazione per il suo operato altamente qualificato che ha permesso di organizzare eventi di livello internazionale portando il nome di Tarquinia nel mondo.
Non mi risulta, tra l’altro, che sia iscritta a partiti o movimenti politici, e la sua disponibilità, data in modo disinteressato all’interno di una lista civica, è stata solo ed esclusivamente un atto di disponibilità verso la sua città, mettendo a disposizione della stessa la sua indubbia competenza in un settore come la cultura mortificato nell’amministrazione precedente. Non vorrei che fossero iniziate le liste di proscrizione. Credo che in questo delicato momento abbiamo, al contrario, bisogno di pacificazione sociale e capacità di coinvolgere le nostre migliori risorse.
Diamo quindi la nostra piena solidarietà alla dottoressa Sileoni invitandola ed esortandola a continuare con lo stesso impegno e la stessa dedizione nella sua preziosa guida alla Stas. Questi metodi che non fanno onore alla nostra città noi non li permetteremo. La nostra vuole essere una opposizione costruttiva e propositiva pronta a condividere quello che riterremo utile per Tarquinia ma anche attenta, vigile e determinata su quanto, come in questo caso, arreca solo danno alla nostra comunità”.
Sandro Celli