Riceviamo e pubblichiamo
Si è svolto oggi, l’ultimo della serie di approfondimenti del programma elettorale del candidato per la carica di Sindaco di Tarquinia Gianni MOSCHERINI, che nel Convegno “Lavoro e occupazione: Tarquinia rinasce”, ha spiegato nei particolari dove e come attuerà, con progetti fattibili, l’avvio di nuove attività produttive che permetteranno la rinascita di Tarquinia sotto il profilo occupazionale.
“Ho voluto concludere la serie di Convegni proprio con il tema ‘LAVORO’ poiché lo considero il più importante” – inizia Gianni Moscherini – e continua “senza lavoro non c’è dignità e i nostri giovani disoccupati smarriscono il senso della propria esistenza e del futuro, oppure, sono costretti ad emigrare, lasciando i propri cari e il territorio che amano, per avventurarsi altrove, spesso all’estero, alla disperata ricerca di un’occupazione”.
Questa situazione di carenza occupazionale, ormai tristemente comune a molte città e territori italiani, è ancora più assurda se si verifica in un territorio come il nostro, ricco di opportunità come pochi altri. Abbiamo tutto: 21 km di costa fantastica, agricoltura, archeologia, storia, cultura, bellezza, ecc. Ma purtroppo sono innumerevoli le occasioni mancate di sfruttamento di tutte queste risorse naturali o ereditate dai nostri avi, così tante che è quasi impossibile elencarle tutte.
La mancata riconversione e riqualificazione dei tanti stabilimenti industriali dismessi, come la ex-cartiera e l’oleificio, oltre che lo stabilimento (vecchio pomodorificio) per la trasformazione dei pomodori e di altri ortaggi.
Di qui la realizzazione della Piastra Agroalimentare.
Inoltre bisogna chiedere la restituzione al Comune di tutte le servitù militari, centro metereologico, aeroporto, deposito NBC (chimico), poligono militare e la polveriera, affidando le progettazioni a giovani laureati locali e l’esecuzione delle opere esclusivamente ad imprese di Tarquinia.
Perché l’obiettivo prioritario per me è lo sviluppo di questo incredibile territorio che ha così tante risorse da valorizzare o riqualificare.
E perché solo dallo sviluppo si crea il lavoro.
Ripensando e riorganizzando il territorio e la Città, anche con un nuovo Lido che non sia solo un dormitorio come avviene attualmente, e nuovi insediamenti produttivi, uno per tutti quello di riattivare la produzione del sale copiando Cervia, sfruttare le proprietà di quelle acque per la talassoterapia e ripensare San Giorgio tramite la legge 28/80 per pensare una logistica di ospitalità mirata, anche con l’idea della Marina yatching, un porticciolo turistico che possa ospitare posti barca anche per mega-yatch, ma perché no, anche una piccola nave da crociera che trasporti al massimo 300 passeggeri (quelle con i crocieristi più facoltosi), che con la loro visita possano portare ricchezza al territorio e sviluppare un indotto che potrà ruota intorno all’accoglienza, al benessere e al “luxury”.
Importante sottolineare che la creazione del porticciolo turistico, inoltre, difenderà dal mare quel “gioiello” tarquiniese che sono le Saline permettendone la produzione del sale e l’avvio di uno stabilimento di talassoterapia.
Altro lavoro e occupazione saranno dati dalla riqualificazione e dall’avvio di importanti opere non più procrastinabili relativamente a Giorgio, al nuovo aeroporto, al nuovo ospedale e alla predisposizione di un nuovo cimitero.