Riceviamo da Marco Tolli e pubblichiamo
Ho voluto leggere con attenzione e rigoroso rispetto la lettera con la quale il Prefetto di Viterbo ha suggerito ai Sindaci della Provincia, nella qualità di soci della società pubblica Talete spa, e al Presidente della Provincia, che ha funzioni di coordinamento dell’ente di governo dell’ambito ottimale, il rinvio dell’assemblea convocata per il 17 Maggio per l’elezione del Presidente e del consiglio di amministrazione. Questo perché tra i soci convocati risultano alcuni enti locali che il 26 maggio saranno chiamati a rinnovare le proprie giunte. Era inevitabile che questa iniziativa, fondata su una motivazione squisitamente politica, stimolasse una riflessione tra i primi cittadini e tra le forze politiche.
Ogni valutazione non può, tuttavia, prescindere da un serio approfondimento sulle difficoltà economiche e gestionali di un ente che, è bene ricordare, opera in un ambito territoriale debole e ancora incompleto, in assenza di capitale sociale e pertanto con scarse capacità di investimento e di indebitamento. Queste ragioni espongono costantemente i comuni aderenti alle pressioni dei cittadini che lamentano forti disservizi e un rapporto con l’utenza praticamente inesistente. Inoltre spingono alla prudenza chi ancora non ha aderito. In questo quadro è molto difficile tenere la barra dritta, soprattutto quando la polemica assume i contorni della demagogia: oggi, nonostante tantissimi comuni abbiano le proprie fonti di approvvigionamento, non è più possibile tornare indietro.
Occorre, dunque, completare l’Ato, irrobustire l’azienda, reperire finanziamenti per rendere la gestione del sistema idrico integrato efficiente, conveniente e più prossimo ai cittadini. Questa è la sfida che gli enti locali, a prescindere dall’appartenenza politica dei sindaci, devono essere in grado di vincere nell’interesse del territorio e delle comunità che rappresentano. L’Assemblea dei Soci della Talete Spa segna quindi un passaggio importante nella vita della società. Le vicende che hanno portato alle dimissioni anticipate del Presidente Parlato richiedono a tutti gli Enti Locali un’assunzione di responsabilità per non disperdere il lavoro proficuo degli ultimi anni e per garantire una prospettiva sicura alla gestione di un servizio fondamentale per le nostre comunità. L’unico modo per farlo è attraverso la scelta di un nuovo management competente e autorevole, qualificato e libero da condizionamenti politici, legato ad un progetto di miglioramento della qualità del servizio e di rafforzamento del rapporto con l’utenza, ma svincolato da dispute politiche che durano il tempo di una campagna elettorale e non fanno il bene del territorio. Attorno a questi obiettivi, nel rispetto del principio di continuità amministrativa, i Sindaci, insieme alla Provincia, nella loro autonomia che nasce dal compito primario di fare l’interesse delle le comunità territoriali che rappresentano, hanno la responsabilità di respingere qualunque possibile strumentalizzazione e fare ogni sforzo possibile per difendere e rilanciare il patrimonio di una gestione pubblica del servizio idrico integrato.
Marco Tolli
Commissario della Federazione del PD di Viterbo