Riceviamo da Luigi Calandrini e pubblichiamo
Sto seguendo con un certo interesse e curiosità il formarsi (e dissolversi) di schieramenti più o meno eterogenei nella nostra città in vista della prossima tornata elettorale per capire chi ci governerà nel prossimo quinquennio. Non senza stimolare la mia immaginazione sul perché si stiano creando certi “apparentamenti” e, per contro, si verifichino “separazioni” all’interno di quelle che con sempre maggior frequenza si traducono in liste civiche, ma che celano soggetti impegnati politicamente in quei partiti che sono sopravvissuti in ambito nazionale.
La prima cosa che salta all’occhio è, come dicevo sopra, l’eterogeneità dei soggetti che si aggregano per sostenere un certo candidato anziché un altro, che evidenzia con tutta chiarezza – per la stragrande maggioranza dei casi – l’assoluta perdita di identità politica traducibile nell’annullamento delle ideologie che hanno caratterizzato la politica fino al recente passato.
Ne consegue che il cittadino della strada, tutt’altro che farlocco, deve entrare nell’ordine di idee che la scelta del candidato dovrà avvenire non già nell’area politica alla quale in passato ha fatto riferimento bensì convergendo con il proprio voto su soggetti che per stima, capacità, affinità di idee comportamentali, correttezza civica ed altro sono più vicini al proprio modo di pensare ed agire. Con la conseguenza che tutti quei personaggi che per abitudine (o per interesse ?) hanno fluttuato da destra a sinistra passando per il centro dimostrando di non badare troppo all’interesse della collettività, dovrebbero (in teoria) essere bocciati dall’elettorato più maturo se non anche dai tifosi più scalmanati che (sempre in teoria) dovrebbero aver compreso i veri interessi dei loro paladini.
In ogni modo l’interesse dei partiti che ancora gravitano in ambito nazionale è sicuramente alto visto il susseguirsi di visite di parlamentari, ministri e sottosegretari che vengono a promuovere i vari candidati locali anche se, in alcuni casi, con scarsa partecipazione della cittadinanza e la presenza di supporter (quelli che poc’anzi chiamavo tifosi) costretti a trasferte dai comuni limitrofi.
Rimane il fatto che la nostra scelta sarà determinante per eleggere le persone che ci dovranno amministrare e quindi tutelare e programmare il futuro del nostro territorio con la conseguenza che il nostro voto dovrà, a mio avviso, essere riposto in soggetti che hanno dimostrato di avere veramente a cuore l’interesse generale della città e del territorio e non già, come ci hanno abituato in passato e ad ogni livello, gestire il potere per interessi di lobby, corporazioni, amici e parenti a tutto danno della stragrande maggioranza dei cittadini e ancor più grave ai danni del territorio che dobbiamo salvaguardare e trasferire alle future generazioni creando ricchezza e posti di lavoro. Quel territorio per il quale madre natura ha dato un grosso contributo in termini di risorse naturali, storiche, ambientali e di centralità rispetto al tessuto produttivo nazionale. Di certo siamo chiamati ad un atto di enorme responsabilità e dobbiamo impegnarci a non sottovalutarlo.
Luigi Calandrini