Oltre la partita c’è la vita, e quasi sempre siamo talmente presi ad ammirare il gesto tecnico di un attimo da non vedere il lavoro, il sacrificio, l’amore, la lealtà che si tengono in disparte, ai bordi di ogni campo di ogni città. A volte questo amore, pur così discreto e silenzioso, trova sul terreno della modestia e del silenzio la propria gloria.
Succede. È successo a Mario Moscatelli, massaggiatore, infermiere fisioterapista laureto alla scuola della vita. Ha calcato terreni di gioco per 44 anni, disputando più di 1320 partite senza esclusione di colpi, contro i peggiori avversari: tendiniti, contusioni, stiramenti, contratture e tutto ciò che può compromettere una prestazione sportiva nel modo più subdolo ed inaspettato. Una guerra dei cent’anni, combattuta su 1320 campi di calcio, “mica le conto, le partite di coppa Lazio e coppa Italia”, dice lui, col tono di chi trova opportuno ridimensionare l’impresa.
Ma quando uno è stato 16 anni con il Tarquinia Calcio accompagnando la squadra dalla Prima categoria all’Eccellenza, quando uno è stato 16 anni con il Monte Romano Calcio accompagnando la squadra dalla Prima categoria all’Eccellenza, quando uno ritorna per un anno al Tarquinia Calcio e poi passa alla Corneto per altri 11 anni accompagnando la squadra dalla Prima categoria all’Eccellenza, e poi nelle ultime stagioni aiutando gli juniores a laurearsi campioni regionali, quando uno ha fatto tutto questo, c’è poco da ridimensionare.
Adesso Mario è uscito dal campo, nessun numero sulla maglietta, in punta di piedi come ci era entrato 44 anni fa, senza far rumore, quasi a non voler disturbare nessuno. Ma uno così non deve uscire senza ricevere la sua meritata dose di applausi. Non sarebbe giusto, non sarebbe sportivo.
Noi de L’extra, caro Mario, non ti abbiamo certo dimenticato. Ti mandiamo un saluto pieno di affetto e di rispetto e ti garantiamo fin da ora che avrai la tua dose di applausi, come ti spetta. Non uscirai così, in punta di piedi. È una promessa. Un impegno fra uomini che amano lo sport come simbolo di verità.
La Redazione