Riceviamo da AECI Monte Romano e pubblichiamo
Talete, non è il filosofo greco ma semplicemente uno dei tanti carrozzoni creati dalla politica per gestire l’acqua in provincia di Viterbo.
A seguito della legge Galli del 1994, nel 2001 l’allora Presidente della Regione On. Storace diede inizio al percorso degli ATO provinciali ed a Viterbo nacque la Talete. Il progetto presentato non convinse tutti i comuni viterbesi che chiedevano di modificarlo e migliorarlo, infatti non tutti aderirono e da allora lottano per non entrarci, tra questi vi è anche Monte Romano.
Al Governo si sta discutendo un disegno di legge per avere l’acqua pubblica come era stato sancito con il referendum del 2011 dai Cittadini e Zingaretti che fa, promette a Dicembre di aspettare l’esito della discussione in Parlamento e il 15 marzo firma il decreto per i poteri sostitutivi…di soli 8 comuni senza fornire alcuna spiegazione.
Il 15 marzo 2019, la Giunta Regionale, ha disposto la sostituzione dei poteri con commissariamento di soli 8 Comuni del Viterbese su 20 circa per il passaggio forzoso a Talete. Il dubbio rimane sulla scelta degli 8 Comuni, che si presume sia politica, visto che la motivazione ancora non l’ha pubblicata, si vocifera negli ambienti per i valori alti di arsenico nel 2018, superiori a 10.
Entrare in Talete spa significa per i cittadini accollarsi il debito della società e vedere le bollette aumentare anche del 7 per cento, a fronte di servizi pari a zero. Premesso ciò, AECI MONTE ROMANO, Associazione Europea Consumatori Indipendenti, in rappresentanza di tutti i Cittadini dice un secco NO A TALETE. Il nostro acquedotto, non si tocca. Il Comune con propri fondi e mutui contratti ha comunque sistemato e sta sistemando la rete idrica, da qualche anno è stato acquisito anche un altro pozzo, in sostanza la nostra rete idrica è una delle migliori del Viterbese, al 31 dicembre 2018 il valore di arsenico era di 4,5 su 10.
Come Associazione diciamo un secco NO A TALETE e chiediamo al nostro Sindaco di porre in essere ogni azione di concerto con gli altri Comuni definiti “ribelli” per non entrare assolutamente in Talete. Il percorso non è semplice, forse non riusciremo a vincere, ma bisogna lottare per un nostro diritto sacrosanto di avere la gestione pubblica dell’acqua, di contro anche l’Europa ha emanato una comunicazione della Commissione Europea che chiedeva di procedere a risanare la questione idrica per la questione arsenico per evitare la procedura d’infrazione. Ribadiamo la volontà di avere la gestione pubblica dell’acqua, considerata bene primario per l’umanità.
AECI Monte Romano