Parigi ha così tanta storia che per scoprire ogni testimonianza lasciata dal passato sulla città probabilmente non basterebbe una vita: figuriamoci una visita turistica. Ma se avete già battuto i sentieri tipici tracciati dai monumenti – dalla Tour Eiffel a Notre Dame, passando per i musei, Montmartre e così via – sono tante le chiavi di lettura che potreste dare ad una passeggiata in città.
Ad esempio, i più attenti camminatori parigini – ma anche chi ha visto il film de Il Codice Da Vinci – sa come sui marciapiedi di Parigi ci siano una serie di medaglioni di ottone con su scritto Arago. Ciò che l’osservatore, pur attento, probabilmente non sa è che la linea che disegnano corre per oltre 9 km attraverso Parigi segnando l’antico meridiano di Parigi.
Nel 1994, infatti, l’associazione Arago commissionò all’artista Jan Dibbets la creazione di un memoriale di François Arago, astronomo e matematico francese del XIX secolo, che tracciasse proprio il meridiano. Così, è possibile incontrare questi speciali segnali nel Palais Royal, nel Jardin du Luxembourg, sul lungosenna e così via: persino all’interno del Musée du Louvre, ad esempio nelle ali Richelieu e Denon.
Ogni medaglione, del diametro di 12 centimetri, oltre a reca il nome di Arago ha incise una N e una S per segnare la direzione verso cui stanno puntando. Il progetto iniziale parlava di 135 medaglioni: oggi, sono però solo 121 quelli documentati.
In certi ambienti, non manca chi ha tentato di attribuire una sorta di significato occulto o esoterico al meridiano di Parigi, a volte persino percepito come un asse sinistro. Dominique Stezepfandts, un teorico della cospirazione francese, attacca i medaglioni di Arago che presumibilmente tracciano il percorso di “una linea geografica occulta”, arrivando a interpretare il meridiano di Parigi come un “asse massonico” o addirittura “il cuore del diavolo”.
Henry Lincoln, nel suo libro The Holy Place, sostiene che varie strutture antiche sono allineate secondo il meridiano di Parigi, incluse persino chiese medievali, costruite molto prima che il meridiano sia stato stabilito secondo la storia convenzionale. Anche David Wood, nel suo libro Genesis, attribuisce un significato più profondo al meridiano di Parigi e ne tiene conto quando cerca di decifrare la geometria del villaggio di Rennes-le-Château: il meridiano passa a circa 350 metri (1.150 piedi) ) ad ovest del sito della cosiddetta “tomba di Poussin”, un luogo importante nelle leggende e nelle teorie esoteriche relative a quel luogo.
Insomma, sul tema c’è da leggere, per gli appassionati di misteri ed i cacciatori di teorie. Non appare un caso, insomma, che Dan Brown, probabilmente il più noto tra gli autori citati sinora, abbia utilizzato questo alone di mistero per aggiungere fascino alla propria storia ambientata a Parigi.
Tutto ciò nulla ha a che fare con un altro medaglione in bronzo particolare, da rintracciare sul suolo stradale parigino. Parliamo del point zéro des routes de France, che si trova sulla piazza del sagrato della Cattedrale di Notre Dame e che rappresenta il punto geodetico di Parigi, cioè il punto di riferimento a partire dal quale vengono calcolate le distanze tra la capitale francese e le altre città. Anche attorno a questo medaglione sono state create credenze di vario tipo, ma più che all’esoterismo sono legate alla scaramanzia: per questo, c’è chi vi lascia delle monete – immaginandolo una sorte di pozzo dei desideri o di luogo in cui omaggiare Parigi e la ricchezza emotiva che la città ha concesso al viaggiatore – o chi bacia il partner, come auspicio di amore eterno.