Riceviamo e pubblichiamo
Successo e folta partecipazione per l’iniziativa, dal titolo “Lingua madre: la voce dell’identità“, che la Casa dei Diritti Sociali della Tuscia ha organizzato a Viterbo per celebrare la Giornata Internazionale della Lingua Madre e svoltasi presso lo Spazio Pensilina al Sacrario.
“È stata una grande occasione – riferiscono i promotori – per valorizzare le moltissime comunità etniche provenienti da diversi paesi del mondo e favorirne la loro inclusione nel territorio viterbese”. Una ricchezza multiculturale sottolineata anche dall’assessore alle politiche sociali del Comune di Viterbo, Antonella Sberna: “Sono contenta – ha dichiarato nel suo saluto di benvenuto – di vedere questa sala così gremita di persone all’insegna del multiculturalismo e mi impegnerò affinché il prossimo anno venga dato uno spazio ancor più ampio e consono a questa importante iniziativa di integrazione sociale e culturale”.
L’edizione è iniziata con il ricordo del drammatico evento accaduto nel febbraio del 1952, quando la polizia a Dacca, la capitale dell’attuale Bangladesh, uccise alcuni studenti bengalesi che manifestavano per il riconoscimento della loro lingua. Ne ha parlato, visibilmente emozionato, Bijoy, nato in Bangladesh e in Italia da circa due anni: “Loro sono stati uccisi per difendere la propria lingua, ed è molto importante che le generazioni di oggi conoscano questa storia. La lingua è uno strumento molto potente e deve unire le persone, non dobbiamo dimenticarlo”.
Hanno partecipato alla festa decine di persone provenienti da moltissimi Paesi nel mondo: Brasile, Romania, Siria, Sri Lanka, Egitto, Ucraina, Guinea, Mali, Camerun, solo per citarne alcuni. In un’atmosfera gioiosa ma anche commovente, la lingua è stata protagonista della giornata, sotto forma di canzoni, poesie, piatti tipici, balli e costumi tradizionali.