Riceviamo e pubblichiamo
A breve si schiuderanno le prime uova fecondate nel 2019 nell’incubatoio di Santa Fiora in seno al progetto Trota Macrostigma. Gli avannotti, così si chiamano i piccoli di trota, saranno liberati nell’alto corso del Fiora a maggio, quando sono ormai pronti per l’ambiente naturale.
Grazie al successo del progetto di ripopolamento messo in campo dall’Unione dei Comuni Amiata Grossetana con il contributo della Regione e del Comune di Santa Fiora, questa specie autoctona un tempo a rischio di estinzione in Italia, non solo tornerà a ripopolare i fiumi dell’Amiata ma si potrà addirittura pescare: nella parte apicale del Fiora, infatti, sarà istituita una zona di pesca a regolamento specifico (ZRS), con tutta probabilità entro il 2019, dove si potrà pescare la Macrostigma seguendo un disciplinare ben preciso, e quindi senza pregiudicarne la diffusione e il numero. Al tempo stesso, negli altri tratti del Fiora a monte della ZRS e nei suoi affluenti, la Trota Magrostigma sarà a protezione totale con divieto di pesca. Il Comune di Santa Fiora per illustrare e condividere le scelte relative alle modalità di gestione della futura Zona di pesca a Regolamento Specifico, nonché le modalità di pesca e sorveglianza, invita i cittadini a partecipare all’assemblea pubblica che si terrà nel mese di marzo (con data ancora da definire) a Santa Fiora nel Palazzo Comunale.
“Si tratta di un risultato straordinario dal punto di vista ambientale che avrà effetti positivi anche sul turismo di settore – sottolinea il sindaco di Santa Fiora, Federico Balocchi – realizzeremo, infatti, a Santa Fiora il primo no kill italiano completamente gestito a Trota Macrostigma, dove i ripopolamenti verranno fatti solo con questa specie. L’istituzione di una zona di pesca a regolamento specifico sarà interessante non solo per i pescatori locali: riteniamo che possa diventare un’attività estremamente attrattiva anche per il turismo alieutico, essendo il nostro un esempio unico in Italia. Per questo, invitiamo all’assemblea non solo i pescatori santafioresi e amiatini interessati, ma anche le associazioni di pesca sportiva, le associazioni e gli operatori turistici locali”.
Il 2019 è stata un’annata ottima per la produzione di trota Macrostigma alla Peschiera di Santa Fiora: “Quest’anno la produzione è stata notevole – commenta Davide Franceschelli, consigliere comunale con delega all’ambiente e alla forestazione – parliamo di circa 200mila uova che si stando schiudendo senza problemi. Un tempo la Trota Macrostigma era molto diffusa nei corsi d’acqua del Monte Amiata, poi per fattori ambientali e antropici, è diventata una delle specie a rischio di estinzione in Italia. Il progetto Trota Macrostigma sta lottando contro questo rischio. E i risultati vanno oltre le più rosee aspettative: siamo arrivati a completare il ripopolamento dell’Alto Corso del Fiora con la Trota Macrostigma. La produzione 2019 servirà per consolidare i punti più remoti di questo areale e rifornire la Peschiera di nuove trote fattrici. Lunedì 25 febbraio, in occasione dell’ultima data prevista per la fecondazione delle uova di Trota Macrostigma, nella Peschiera di Santa Fiora, sono stati ospiti attivi della struttura gli studenti del Master Universitario in Gestione e conservazione dell’Ambiente e della Fauna dell’Università di Parma, che tra l’altro dirige il progetto attraverso il suo spin off accademico Gen Tech.”
“Dopo il successo del ripopolamento del tratto alto del Fiume Fiora – prosegue Davide Franceschelli – stiamo conseguendo il nulla osta per la diffusione degli avannotti in altri corsi d’acqua dell’Amiata a partire dal prossimo anno, rimettendo tra l’altro in funzione l’incubatoio gemello di Arcidosso, che consentirà di potenziare la produzione. Ricordiamo che rispetto alla trota Iridea e alla trota Fario, che non sono originarie dei nostri corsi d’acqua, la trota Macrostigma essendo tipica dei fiumi mediterranei, con maggiore successo, riesce a completare il proprio ciclo vitale nei nostri torrenti”.