di Fabrizio Ercolani
Il Presepe Vivente di Tarquinia giunge alla sua terza edizione con una veste rinnovata ma sempre accattivante. Un presepe giovane ma già di altissimo livello che coinvolge quasi 500 persone. Il 26 Dicembre ed il 1 e 6 Gennaio, con 350 figuranti, 2 legioni romane coinvolte, tantissimi banchi di degustazione e artigiani, decine e decine di scene recitate ed un vasto programma di spettacoli ed esibizioni, la Città della Tuscia rivive le ambientazioni del I secolo ed il Centro Storico, nei giorni di Natale, diviene una piccola Betlemme. Il Comune di Tarquinia, sotto la preziosa guida dell’assessore al turismo Sandro Celli, organizza per il terzo anno l’evento che, con la sua suggestività e un ottimo piano di promozione del territorio, è già divenuto uno dei più attesi della Provincia di Viterbo. In occasione dei tre giorni che interesseranno la manifestazione, ampio spazio sarà riservato infatti alla valorizzazione del patrimonio artistico e storico, oltre che folcloristico, della Città, grazie al coinvolgimento dell’artigianato e della produzione tipica locale. Degustazioni di oli, formaggi, vini, dolciumi, frutta e tanti altri prodotti tipici saranno infatti protagoniste attive del presepe, assieme ai più classici mestieri, tra cui la lavorazione del legno, del cuoio e della ceramica, tessitura e tintura, lo scultore, il fabbro ed il candelaio, che accompagneranno il percorso del presepe, inseriti nella magnifica scenografia dei terzieri del Poggio e della Valle, tra torri, archi e antiche vie medievali.
Dopo il grande successo delle edizioni del 2006 e 2010, con oltre 13.000 spettatori, la manifestazione presenta per il nuovo anno un progetto ancora più ambizioso: il giovane direttore artistico Sirio Rotatori ha disegnato infatti un percorso più ampio che coinvolgerà zone sino ad ora non toccate dalla manifestazione. Non c’è possibilità di rimanere delusi: i visitatori potranno osservare come erano fatte un tempo le candele o come si creava un oggetto in terracotta; lungo il percorso incontreranno popolani addetti alla trebbiatura del grano come avveniva nel I secolo, legionari, schiavi, lavandaie, pastori, per poi perdersi nel grande mercato, ma attenzione ai lebbrosi e ai soldati della corte di Erode, sempre pronto a condannare a morte.
Un percorso da capogiro che culmina nella stalla della Natività, dove due giovani Giuseppe e Maria accudiscono un vero Gesù bambino. Il 6 Gennaio infine, giorno dell’Epifania, tutta la città si riversa in strada per accogliere il maestoso corteo dei Magi che varcano le mura di Tarquinia per vedere il Salvatore. Scortati da legionari romani ed erodiani, fanno il loro ingresso al seguito di tre magnifici cammelli, per lo stupore di grandi e piccoli.