Riceviamo e pubblichiamo da Renato Bacciardi
Leggo con fondata condivisione e e convinta approvazione la delibera del Commissario Straordinario n. 05 del 25 gennaio scorso, con la quale il dott. Giuseppe Ranieri sta amministrando una delle criticità storiche del nostro territorio. Con profondo senso istituzionale, nel perseguimento della legalità e dell’interesse pubblico, l’attuale Amministrazione Commissariale ha individuato e dichiarato la priorità della “questione San Giorgio”: la realizzazione delle “opere primarie di rete infrastrutturale” idriche e fognarie, per risanare la grave carenza igienico-sanitaria di una porzione del territorio gravemente ferita da quanti, in sfregio alla legge, ai diritti del vicino, ai valori ambientali e in danno alla salubrità ed alla sicurezza dell’ambiente hanno costruito senza regole.
Con l’istituzione della “Cabina di Regia” per San Giorgio assistiamo all’avvio di un virtuoso percorso di partecipazione e condivisione delle soluzioni alle reali e prioritarie esigenze d’interesse pubblico, che non sono certo evitare di eseguire le ordinanze di demolizione delle costruzioni abusivamente realizzate, bensì implementare le reti pubbliche di acqua e fogne, che consentano il risanamento ambientale e la legittima attuazione dei diritti edificatori sanciti dalle norme e nel rispetto delle regole.
La legge e la giustizia faranno il loro percorso ed i funzionari pubblici e le autorità di vigilanza, come sempre, il loro dovere, così come tale agirà la Procura se interessata da denuncia di reati, come preannunciato pubblicamente a mezzo stampa da quanti contestano l’azione dei funzionari della Pubblica Amministrazione.
Di questo territorio, ferito, l’Amministrazione e con essa la cittadinanza tutta, si sta prendendo carico con responsabilità e giustizia, mediante un percorso trasparente di partecipazione, di condivisione, di collaborazione. In qualità di ex amministratore, con personale e specifica conoscenza della “questione San Giorgio”, mi sento di manifestare un doveroso riconoscimento ai soggetti pubblici che si stanno adoperando nei lavori della “Cabina di Regia”, per i propri doveri e compiti istituzionali, nonché a quei soggetti privati che si sono resi promotori, partecipi e disponibili, oltre i propri obblighi di legge e legittimi interessi, affinché si possano realizzare quelle urbanizzazioni pubbliche presupposto indispensabile di qualsiasi forma e scelta di legittima e prevista trasformazione del territorio, garantendo la salute e la sicurezza dei cittadini, tutelando l’ambiente da inquinamenti.
Riconoscimento che voglio rivolgere, chiedendo loro di procedere determinati nel perseguire gli obiettivi indicati nella delibera commissariale, alla capacità amministrativa ed alla disponibilità personale del dott. Ranieri e, con lui, dei funzionari degli uffici comunali, alla costruttiva collaborazione dei tecnici di A.T.O. 1 Lazio Nord Viterbo e della Soc. Talete, gestori del servizio idrico-sanitario comunale, alla disponibilità di quei Consorzi e dei loro tecnici che fattivamente stanno contribuendo alla più rapida ed efficace risoluzione del problema.
On si riesce a dare una ragione alle denunce di alcune discriminazione rappresentate, dove la realizzazione delle reti, rispondendo palesemente all’interesse pubblico generale, fornisce una soluzione paritaria agli interessi edificatori di tutti gli aventi diritto di San Giorgio senza alcuna differenziazione, garantendo gli allacci alle reti comunali a quanti ne hanno legittimo diritto e sanando situazioni a rischio insalubrità. Come si spiega il tono di risentimento proprio di parte dei proprietari di San Giorgio avverso all’azione commissariale che persegue la realizzazione delle reti pubbliche di cui sarebbero i primi beneficiari; forse che preferiscono rimanere in uno stato di illiceità, irregolarità, insalubrità, perché per loro più conveniente? O perché l’interesse vero, unico, falsamente celato è solo quello di farla franca, magicamente facendo scomparire le ordinanze di demolizioni emesse e impedendo che vengano emesse quelle dovute, così da permanere loro unici nelle costruzioni illegalmente realizzate, magari senza che nessun altro avente titolo possa con regolarità esercitare il proprio diritto edificatorio?
Auspico, invece, che il processo di legalizzazione del territorio prosegua con celerità al fine di debellare ogni strumentale aspettativa e rinnegare ogni eventuale falsa promessa, fatte da amministratori senza scrupoli e da tecnici consulenti interessati a fare parcelle professionali per pubblici incarichi. Invito infine ognuno dei cittadini di San Giorgio a dare un concreto segnale di buona volontà e mostrare la prevalente parte sana, adoperandosi per recuperare un territorio compromesso e ferito, attuando rapidamente le azioni di ripristino della legalità e collaborando per la regolare pianificazione dei comprensori quale strumento normativo per la corretta edificazione come prevista e riconosciuta dal Piano Regolatore.
Renato Bacciardi