TERZA CATEGORIA – Tarkna 0 – Accordia 0 – VIDEO

di Stefano Tienforti

“È mancato il gioco”, era la frase con più frequenza ripetuta dai tifosi che lasciavano il Cardoni, domenica pomeriggio, poco dopo il fischio finale dell’arbitro che sanciva lo 0 a 0 tra Tarkna 2007 e Accordia.

Un giudizio figlio, per lo più, dalla delusione che deriva dal desiderio di vedere la squadra di Mister Ercolani bissare, in casa, la vittoria del debutto; nonché, forse, da un’aspettativa alta, altissima, che non fa benissimo ai ragazzi in campo.

La partita, va detto, è stata noiosa e di certo non spettacolare: di tiri in porta, alla fine, se ne ricorda uno solo, da parte degli ospiti a fine primo tempo, senza alcun problema per Stefano Attili, a difesa dei pali tarquiniesi. Per il resto, la difesa etrusca nulla concede, ed il pubblico teme qualcosa solo sul finale, quando un contropiede dell’Accordia si scontra sul recupero deciso di Paoloni che rimedia ad una precedente incertezza.

Il problema è che il Tarkna fatica a creare: nel primo tempo solo un paio d’incursioni senza successo di Luciani, ad inizio partita, ed una punizione deviata sul fondo di Mario Seripa; nella ripresa qualcosa in più, con qualche legittima recriminazione con l’arbitro che non cancella, però, la sensazione di una generale insoddisfazione.

Il più pericoloso, ancora una volta, è Luca Parissi, che nel giro di pochi minuti prima calcia fuori di sinistro una palla scesa in area, poi viene abbattuto in corsa in piena area da un difensore avversario: l’arbitro, affatto apprezzato dal pubblico di casa, sorvola tra le proteste generali.

Riassunti così i pochi episodi salienti, resta l’analisi di una partita che, però, dirà di più solo tra qualche giornata, quando si capiranno meglio le reali potenzialità delle due squadre, date alla vigilia come ottime compagini.

Il Tarkna esce da questa prima uscita casalinga con conferme dalla difesa e qualche perplessità in fase di costruzione: la sensazione è che manchi qualcosa dal punto di vista delle distanze, dei ritmi e, in una parola, dell’intensità nel pressing e nel gioco. La cura – se davvero questi fossero i mali – non sarebbe altro che il tempo passato assieme sul campo: allenamento dopo allenamento, partita dopo partita.

Eppoi servirà la scintilla mancata oggi, capace di accendere partite che, come oggi, non decollano. L’ultima riflessione riguarda l’operato dell’arbitro, definibile con una parola su tutte: snervante. Fischia in media ogni 13 secondi, dimentica i cartellini e certo non collabora ad un andamento più spettacolare della partita.