Riceviamo e pubblichiamo
Le donne parlano. Parlano tra loro, anche quando sembra impossibile farlo, anche quando il mondo intorno cerca di ridurle al silenzio, le donne trovano la forza per confrontarsi e raccontare i propri segreti. Le donne pensano. Le donne sognano. Le donne piangono. Le donne perdono il lavoro. E quando succede si infrangono le parole, i sogni, i pensieri. Perché si perde il luogo dove, tra donne, ci si sosteneva e confrontava. Dove poter essere se stesse e, allo stesso tempo, parti importanti di un progetto collettivo. Le donne hanno talento. Ma spesso chi pensa al profitto vede in quel talento un confronto difficile da sopportare. E se ne vendica. Ma le donne hanno anche il talento del silenzio. Capaci di tessere quella tela che si chiama relazione, famiglia, società.
La stanza di Aracne, che debutta il 17 gennaio in prima nazionale al teatro dell’Altra Economia di Roma (diretto da Vittorio Continelli che ha scritto il testo insieme a Luana Giacovelli e interpretato da Sonia Viviani e Linda Di Pietro) per restare in scena fino al 20 gennaio, parte da una traccia antica. Un mito appartenente al corpus della mitologia classica in cui una dea, Atena, non tollera la “sfacciataggine” di una umile ma eccezionale tessitrice di Grecia e la punisce senza pietà trasformandola in ragno.
Da lì si arriva ai giorni nostri, a una fabbrica tessile che chiude, al lavoro di anni che viene svilito. SI arriva al confronto serrato tra due donne, molto diverse tra loro, che mostrano ognuna la propria ferita profonda.
La stanza di Aracne parla di donne ma non parla solo alle donne. Le due protagoniste si confrontano in un dialogo, mettono in scena i rapporti di forza e di potere in campo, con un occhio di riguardo alla condizione femminile nel mondo del lavoro. Sin dall’antichità qualcuno ha cercato di raccontare una storia diversa da quella imposta dai vincitori. Ma la storia di ogni donna è la storia di tutti noi. E’ lo specchio della Società in cui viviamo e quella che sogniamo per i nostri figli. La stanza di Aracne non è solo un doloroso manifesto della condizione femminile ma è una tela sulla quale leggere quello che siamo diventati.
CITTA’ DELL’ALTRA ECONOMIA – SALA ASIA – LARGO DINO FRISULLO (TESTACCIO)
GIOVEDI’ 17 – VENERDI’ 18 – SABATO 19: ORE 21 / DOMENICA 20: ORE 17
PREZZO BIGLIETTI: € 18 (intero) – € 15 (ridotto)
PER INFORMAZIONI: 3206474432 – email: richiestainfo@artistidea.org