(s.t.) Lasciate alle spalle le vacanze natalizie e smontati gli alberi di Natale, per Tarquinia è tempo di ripensare alla politica: che, è vero, non si ferma mai – tra incontri, riunioni e chiamate – ma che almeno nell’ultimo mese ha fatto chiacchierare di sé poco o nulla.
L’obiettivo di molti – tutti, in ambito politico – è naturalmente quello della prossima primavera, quando ad appena due anni di distanza dall’ultima volta la città etrusca si richiuderà nelle urne per scegliere il proprio sindaco, dopo le dimissioni di Mencarini dello scorso, movimentato settembre.
Una tornata amministrativa sulla quale, sin qui, regnano i dubbi: e non parliamo tanto dei candidati, quanto del voto vero e proprio, inteso come azione “nel tempo e nello spazio”.
Partiamo, appunto, dal tempo. Perché a tutt’oggi non si conosce la data del voto. Stante per certo che i tarquiniesi (così come tutti gli aventi diritto italiani e, nell’arco dello stesso weekend, europei) il 26 maggio saranno chiamati alle urne per le Europee, non è ancora noto se il voto amministrativo di primo turno sarà accorpato a quello continentale come avvenuto nel 2014.
L’unica certezza è che le elezioni comunali nei quasi quattromila comuni interessati – tra cui, oltre a Tarquinia, anche Civitavecchia e Civita Castellana e 26 capoluoghi di provincia – si terranno nella finestra tra il 15 aprile e il 15 giugno. In attesa di notizie, possiamo perciò solo ricordare come, due anni fa, l’ufficialità della data del voto – poi effettuato l’11 giugno, con ballottaggio due settimane dopo – arrivò dal Viminale il 29 marzo.
Passando allo “spazio”, qualche dubbio tocca, in maniera inedita, anche il luogo dove il voto potrebbe svolgersi. La tradizionale sede delle scuole elementari in via Bruschi Falgari, infatti, è sia soggetta a lavori – il padiglione Bonelli, che ospitava alcuni seggi – sia al centro delle problematiche di sicurezza salite alle cronache delle settimane scorse. Sarà possibile, una volta nota la data, dislocare in quella struttura tutti i seggi? Una risposta che si avrà solo quando saranno note le date del voto e la situazione dei lavori: ma si tratta, ad ogni modo, di una vicenda di cui si dovrà tener conto dal punto di vista organizzativo.