Riceviamo e pubblichiamo
“Il gol del 4 a 3 alla Germania? Solo dopo, guardando le immagini ho capito di aver calciato d’interno destro su quel palo. Sino ad allora era sicuro d’aver tirato di collo sinistro sul palo lontano: non ricordo e non ho idea di cosa sia successo in quegli attimi”. Silenzio rispettoso ed emozione, ieri sera, 20 dicembre, a Tarquinia, quando Gianni Rivera – icona del calcio italiano – ha intrattenuto per oltre un’ora in sala consiliare i tanti tarquiniesi presenti raccontando storie, aneddoti ed emozioni di una carriera favolosa, dalla Coppa Campioni al Pallone d’Oro, dal Campionato Europeo a, appunto, Mexico ’70 e quel gol che sancisce l’epica vittoria in semifinale sulla Germania.
Grazie al Tarquinia Calcio, che è riuscito a portare in città il campione per la presentazione della propria autobiografia, gli sportivi tarquiniesi hanno vissuto una serata intensa, impreziosita dal nome di un altro campione che ha lasciato ricordi indelebili sulle pagine dello sport e nei cuori dei tarquiniesi e non solo: Angelo Jacopucci.
Porta il suo nome, infatti, il premio istituito nel 2008 dall’amministrazione comunale per omaggiare i giovani talenti dello sport cittadino che portano alto il nome di Tarquinia in Italia e nel mondo. E per il secondo anno consecutivo la scelta della giuria guidata da Pietro Anzellini ha premiato Mirko Barreca, campionate del karate tarquiniese che guarda con ambizione ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. In maglia azzurra della Nazionale, Mirko ha ricevuto dalle mani di Rivera il premio, con l’in bocca al lupo di un 2019 ancora più entusiasmante.
E con le menzioni speciali quella di ieri è stata una passerella vera e propria per i talenti dello sport cittadino, dalla boxe – con i premi a Christian Gasparri e Miriam Podda – al calcio – citati Alessandro Franceschi e Alessio Marzi –, passando per la vela, con Giulia Fani e Marco Tramutola, e finendo con il tiro con l’arco e l’omaggio ad Anastasia Anastasio. Nel corso della serata, c’è stato tempo anche per un momento toccante: un ricordo da parte del Tarquinia Calcio per Domenico Martelli, “la mascottina”, vero pezzo di storia del calcio tarquiniese recentemente scomparso.