Riceviamo e pubblichiamo
Nel pomeriggio di ieri a Roma, nel palazzo Patrizi Clementi è stata presentata la guida “Castro – il parco archeologico”. Presenti all’incontro il Soprintendente Margherita Eichberg, i sindaci di Montalto di Castro e Ischia di Castro, Sergio Caci e Salvatore Serra, l’assessore alla cultura Silvia Nardi, oltre al presidente di Fondazione Vulci Carmelo Messina. La presentazione della guida, realizzata dal direttore scientifico di Fondazione Vulci Carlo Casi, introdotta come inserto nella prestigiosa rivista Archeo, ripercorre la storia dell’antica città di Castro, nel cuore dell’Etruria Meridionale, oggetto nel tempo di indagini che ne evidenziano aspetti storici di grande rilevanza. Con l’adesione del Comune di Ischia di Castro a Fondazione Vulci, cresce così l’opportunità di avviare un ciclo virtuoso di sviluppo turistico-culturale, che garantisce risorse per sistemare le aree con professionalità specifiche, oltre ad ottenere importanti finanziamenti fondamentali per la valorizzazione del territorio.
Castro è oggi una città moderna ridotta a rudere, le cui indagini stanno interessando università italiane e straniere, che viene aperta al pubblico con i minimi interventi necessari per la sicurezza dei visitatori, trasformata nel Cinquecento per essere la capitale dello Stato farnesiano. I numerosi disegni dei Sangallo ne documentano la progettazione degli spazi pubblici, della città difensiva, degli edifici funzionali e rappresentativi.
«La sinergia che si è creata tra Fondazione Vulci, Ministero e Regione Lazio – ha detto il sindaco Sergio Caci – è fondamentale per lo sviluppo dei siti archeologici di Vulci e Castro. Apprezzo molto la lungimiranza del sindaco di Ischia di Castro per aver aderito a Fondazione. Il futuro, se gli sforzi saranno ancor più condivisi, sarà di sviluppo e miglioramento della fruizione».
«Per l’amministrazione comunale di Ischia di Castro – ha aggiunto il sindaco Salvatore Serra – la guida rappresenta il primo segno tangibile di un progetto iniziato da molto tempo e conclusosi esattamente un anno fa con la tanto attesa inaugurazione del parco. Ma se un primo ciclo è giunto al termine, un altro è sicuramente molto più complesso e avvincente è appena cominciato. Ovvero quello che riguarda lo sviluppo delle attività di ricerca e valorizzazione che Castro tanto merita».