Riceviamo e pubblichiamo
L’azione assidua del M5S nel Consiglio Comunale di Tarquinia ha fatto la differenza nel breve periodo trascorso tra le elezioni e l’uscita di scena di Pietro Mencarini. Le sue dimissioni a poco più di un anno dal voto, hanno chiuso il mandato breve e opaco di un sindaco esasperato dalla sua stessa maggioranza. Pur nella difficoltà di agire nel clima di conflittualità permanente tra le componenti che avrebbero dovuto sostenere Mencarini, il M5S ha lavorato con senso di responsabilità verso la città tutta, perché il Consiglio Comunale desse indirizzi efficaci all’Amministrazione. La prova è agli atti. L’albo pretorio del Comune parla solo di proposte di minoranza targate 5 Stelle, spesso concluse con delibere che l’hanno trasformate in volontà consigliare. In pratica non c’è stato consiglio comunale senza un’iniziativa del M5S. Per il resto il mutismo diffuso dei consiglieri di maggioranza, per lo più catapultati per caso nel Consiglio e incapaci di confronto politico, e lo “zero assoluto” degli altri consiglieri di minoranza in quanto a proposte presentate.
Quello del M5S è stato un lavoro da formica operosa, che ha cercato di ottenere risultati politici per la città senza rinunciare ai principi che lo ispirano. Vedi la regia svolta per un’azione corale del Consiglio contro la centrale a bio-metano, che ha determinato la recente bocciatura regionale dell’impianto in loc. Olivastro, impedendo così che 30.000 tonnellate di rifiuti altrui giungessero a Tarquinia e rendessero insalubri case e campagne e danneggiassero l’agricoltura tarquiniese. Non da meno è stato il lavoro fatto per sollevare il velo su questioni ignorate dalle amministrazioni precedenti, come nel caso della mozione di contrasto al gioco d’azzardo. Da ricordare anche le azioni destinate ad affermare la partecipazione democratica sancita dallo Statuto Comunale; ne è un esempio l’aver restituito alla città la possibilità d’uso della Sala Consigliare per incontri pubblici, anche con finalità politiche.
Così facendo Tarquinia s’è ripresa quello che un sindaco precedente aveva precluso e in molti hanno già utilizzato questa opportunità. Ma non ci fermiamo alle cose fatte. Ai Tarquiniesi diciamo che stiamo lavorando per una proposta efficace alle elezioni di maggio 2019. Molti altri stanno tramando e manovrando per costruire i prossimi fallimenti, con accozzaglie di candidati, a volte obbligati da legami che nulla hanno a che fare con la buona politica, che riempiranno le molte liste a sostegno di candidati sindaci che rappresentano il nulla.
Noi, come annunciato all’ultimo consiglio comunale prima dello scioglimento, sfidiamo fin d‘ora tutte le forze politiche a dare vita a iniziative politiche coraggiose, accettando una sfida alla pari, con candidati sindaci sostenuti ciascuno da una sola lista di persone competenti e appassionate.
Tarquinia ha bisogno di chiarezza per non soffocare sotto il peso di problemi irrisolti perché affidati alle mani sbagliate. Certo anche i cittadini debbono assumersi la responsabilità di scegliere. La nostra presenza non consente alibi, noi siamo il cambiamento.
M5S Tarquinia