(s.t.) “Sono sempre più convinta, e lo crederò sempre, che nella vita non è importante ciò che non hai, ma ciò che hai la fortuna di avere, godendotelo in tutto e per tutto”: parola di Chiara Bordi direttamente dalla Thailandia, dove la giovane miss di Tarquinia sta vivendo una splendida esperienza accompagnata dalla sorella Francesca.
A portarla quasi all’altro capo del mondo è un progetto “che mi ha toccato profondamente – parole testuali – e per il quale combatto volentieri”: alcuni istruttori sub, ci spiega Chiara, hanno dato vita ad un progetto che prevede l’introduzione alla subacquea e a tutto il mondo meraviglioso che si muove intorno ad essa – sino al conferimento del brevetto da sub, chiaramente al pari dei normodotati – a persone con disabilità di ogni genere. Un percorso che Chiara ha già vissuto in Italia, scoprendo dopo l’incidente che l’ha costretta ad una protesi il mondo delle immersioni, divenuto in breve una sua grande passione.
“L’unica differenza con i normodotati – spiega Chiara – risiede nel fatto che debbano essere accompagnati da uno o più “diver”, a seconda del tipo di disabilità. Ciò che più mi ha colpito è stato proprio questo: ho visto persone aiutarsi, venirsi incontro, superare limiti e barriere insieme. Ho visto i volti felici di chi per la prima volta era in piedi e poteva guardare gli occhi degli altri alla stessa altezza, e non da una sedia a rotelle. Ho visto una ragazza cieca andare sott’acqua e fregarsene del fatto che non potesse vedere le cose intorno, perché (e cito testualmente) “sentire è più bello di vedere”. Ho visto la forza di volontà, la voglia di mettersi alla prova, la tenacia, la determinazione, la semplicità”.
“Non so spiegare a parole quanto mi abbia donato ognuno di loro, quanto ogni storia sia stata importante per il mio bagaglio culturale – conclude Chiara -Spesso tendiamo a dare importanza a cose fondamentalmente futili, non rendendoci conto di ciò che abbiamo. Questi ragazzi mi hanno fatto ricordare quanto sia realmente bella la vita, soprattutto per chi ha il coraggio di combattere”.