Riceviamo e pubblichiamo
Ogni manifestazione pubblica che prevede il coinvolgimento degli studenti è sempre una grande occasione per mostrare non solo talenti, ma anche il lavoro che si svolge a scuola. Giovedì 12 aprile il complesso monumentale di San Sisto ha visto presentare lo strano binomio “Fondali marini e poesia”, ovvero la documentazione di immersioni compiute al largo del litorale dai sommozzatori della Associazione Assopaguro di Montalto di Castro, in qualche modo commentate dai versi poetici degli studenti della classe 3aB dell’Istituto Comprensivo della città stessa. Biologia e poesia. Quale nesso possibile? Risposta: la bellezza!
La straordinaria bellezza di qualcosa che, pur non essendo distante da noi, ci è evidentemente preclusa, a meno che non siamo soliti frequentare, oltre le spiagge e gli stabilimenti balneari, anche il panorama delle profondità marine. Alcuni studenti della classe 3aB dell’Istituto, Beatrice Paganelli, Mattia Capone, Sofia Mattei, Pietro Levantesi, Ibtissam Hamid, Maria Paola Peruzzi e Gaia Litardi, in rappresentanza di tutti i compagni, hanno letto dei componimenti poetici scritti per l’occasione ispirandosi al video della immersione dei sommozzatori. Il lavoro prodotto è stato costruito in classe con il coordinamento del Prof. Alberto Puri, ed è frutto di un percorso di più lunga durata in cui i ragazzi hanno fatto esperienza di poesia e tecniche di costruzione di componimenti poetici.
Questa manifestazione ha avuto il pregio di mostrare la bellezza del nostro mare e la singolarità della vita marina abbinata al notturno (le riprese video al largo della costa si sono svolte di notte). Allo stesso tempo si è trattato di un evento con un valore aggiunto specifico, mostrare al pubblico come il linguaggio poetico non sia confinato nelle pagine dei libri di scuola, ma sia un modo di guardare al mondo che ci sta attorno, un modo di fotografare con le parole la vita, le emozioni, il dettaglio ordinario e quello straordinario. E i ragazzi lo possono fare, ci riescono se opportunamente guidati. La metrica, le allitterazioni, le figure retoriche… ma certo, la poesia è fatta di tutto questo, ed è necessario. Ma anche la capacità di stupirsi per l’infinitamente piccolo, per ciò che sorprende, e che le parole, a volte opportunamente accostate, rivelano. Non ho dubbi: quanto a capacità di stupirsi, un giovane è naturalmente dotato. Un adulto anche, ma forse con l’aiutino della memoria.
Prof. Alberto Puri
Docente di Lettere dell’Istituto Comprensivo di Montalto di Castro