Riceviamo e pubblichiamo
Il voto degli italiani espresso la settimana scorsa rappresenta un punto di non ritorno per chi vuole trovare il modo di cambiare in meglio questo Paese e questa città. Si tratta di un pozzo grande di spunti di riflessione a cui tutti con calma dobbiamo affacciarci.
Prima fra tutte, è un voto che ha dato ragione all’insofferenza di molti nei confronti della diversità, dell’accoglienza. L’avanzata della Lega non significa che viviamo in un Paese razzista, significa che siamo vulnerabili, fragili, e che di fronte al malessere generale chi sta peggio di noi diventa il capro espiatorio. Una questione culturale, di cui Salvini è padre, che mortifica l’anima inclusiva, umanista ed anche economicamente avanzata del Paese.
D’altro canto tutta la sinistra ha pagato la litigiosità, l’arroganza, la mancanza di condivisione e di visione, ed una manciata di riforme poco attente agli ultimi, che rischiano di consegnare l’Italia intanto all’ingovernabilità, e soprattutto ad una politica il cui orizzonte è del tutto confuso, e di cui il M5S non delinea neanche i contorni al di là degli spot elettorali.
Fuori di dubbio a dimostrare serietà e buon governo è stato Nicola Zingaretti, vincitore nella nostra regione. Come continuare da questo punto va discusso insieme a tutte e tutti coloro che si ritrovano nei valori comuni della lotta alle disuguaglianze, dell’antifascismo, della valorizzazione dei beni comuni, dell’attenzione verso chi non ce la fa, della promozione dell’autodeterminazione e del riscatto sociale. Attorno a questi punti, anche a Vetralla, è necessario che si apra un’elaborazione larga, plurale e accessibile, per ritrovare quella connessione sentimentale con le persone, senza la quale non ha senso sognare un mondo migliore.
Giulia Ragonese
Presidente del Consiglio Comunale di Vetralla