Peppe Iacomini, portierone della Corneto Tarquinia, oltre che appassionato ed esperto spettatore del Festival di Sanremo, torna a scrivere per lextra.news e ci dice la sua su quanto di canoro, mondano e spettacolare succede sul palco musicale più famoso d’Italia.
Si accendono le luci sulla sessantottesima edizione del Festival di Sanremo, il primo targato Claudio Baglioni. C’erano molta curiosità, entusiasmo e aspettativa per una direzione artistica che aveva il difficile compito di riportare al centro della più importante manifestazione canora la CANZONE italiana. Attese in parte deluse e non sempre all’ altezza della situazione. Pochi spunti sul quale aggrapparsi per rendere speciale, unica e indimenticabile una kermesse che nonostante tutto, incolla ogni anno alla televisore milioni e milioni di telespettatori.
Vero mattatore della serata il grande Fiorello: un fuoriclasse assoluto che con la sua completezza rimane ancora oggi unico e inimitabile. Apre la serata e torna sul palco per coprire il buco lasciato dalla Pausini, assente per una brutta laringite ma che, in contatto telefonico, conferma la presenza per la serata finale di sabato. Promossa la Hunziker per la sua bellezza ed eleganza e per la precisione degli interventi, mentre Favino, dopo una partenza molto soft, dimostra invece di essere l’artista che in questa edizione può fare veramente la differenza.
Canzoni troppo melodiche e a tratti noiose. Dissolvenze raccapriccianti e effetti video che avrebbero dovuto rappresentare la modernità ma che invece hanno fatto sembrare tutto forzato e privo di significato. Per quanto riguarda la gara mi riservo di dare giudizi con maggiori dettagli nel corso delle serate, perché spero davvero che la ricercatezza tanto sbandierata da Baglioni prima o poi si possa impadronire di me…
Ermal Meta e Fabrizio Moro confermano di essere i favoriti ma anche una ritrovata Noemi si candida prepotentemente alla vittoria finale. Max Gazzè presenta una vera e propria poesia e dimostra ancora una volta la sua duttilità nell’interpretare canzoni di generi completamente diversi tra loro. La partita del Trash tra Elio e le storie tese e lo Stato Sociale è vinta sicuramente da quest’ultimi dal momento che hanno saputo regalare vivacità e alleggerire una serata diventata ad un certo punto monotona e monocorde.
Bravo Caccamo e la coppia Diodano/Roy Paci mentre meritano un secondo ascolto Renzo Rubino, Annalisa e i The Kolors. Da applausi Ornella Vanoni e un plauso particolare a Bungaro e Pacifico per la professionalità e umiltà con la quale l’ hanno accompagnata e lasciando a lei la scena completa. Se i Pooh si dividono (Red Canzian, Facchinetti/Fogli) per due canzoni poco convincenti, le Vibrazioni e i Decibel tornano nella loro migliore formazione e piacciono soprattutto per fedeltà al loro genere musicale.
Ron torna all’ Ariston con un pezzo inedito scritto da Lucio Dalla e si prende una grande ovazione dal pubblico dal momento che è il primo della serata ad essere diretto dall’ intramontabile Beppe Vessicchio tornato al Festival dopo la pausa forzata dello scorso anno. Male Biondi e Peppe Servillo mentre Nina Zilli conferma di essere una delle cantanti italiane più brave a saper tenere il palco.
Ospite atteso dal pubblico in sala Gianni Morandi che ha duettato, prima con Baglioni rendendo omaggio al compositore Luis Bacalov nella sua famosissima “Se non avessi più te”, e dopo con Tommaso Paradiso con il quale ha presentato il suo ultimo singolo, scritto proprio dal frontman dei Thegiornalisti “Una vita che ti sogno”.
Spero che tutte le persone che hanno sempre criticato il Festival per il fatto che si ascoltavano più chiacchiere che musica siano stati profondamente delusi e mi auguro, con tutto l’ amore che ho per questo evento, che per le prossime edizioni si torni a vedere la Kermesse come un vero e proprio spettacolo, perchè, se è vero che ci sono le sorprese e i contenuti, è anche vero che, in un regalo, la differenza la fa anche la confezione…
Con la speranza che la seconda serata ci possa portare nuovi spunti e che ci faccia tornare un discreto entusiasmo vi auguro buona continuazione di Festival e vi ricordo sempre e comunque che Sanremo…è sempre Sanremo!!!!