Riceviamo e pubblichiamo
Tutti in piazza, o meglio sotto il Portone di Santa Fiora, per giocare e recuperare una tradizione antica: il gioco del panforte o come si dice “capanna”. Gli insegnanti e i bambini della scuola primaria hanno deciso di prepararsi così alla festa più importante dell’anno con dolcezza e serietà. Una giornata “formativa” che ha unito la cultura della convivialità, la sfida e la dolcezza del dolce più tipico, il panforte, che, dopo essere stato sbattuto decine di volte nella gara per avvicinarsi al bordo del tavolo, diventa molto più buono.
Il Portone di Santa Fiora è stato, così, popolato da decine di cappellini di Babbo Natale e per tre ore si è riempito dei “tonfi” del panforte sul tavolo e delle risate di bambine e bambine. Tutti a lanciare il panforte da una distanza convenuta cercando di farlo fermare sul tavolo fino a sporgere sul lato del tavolo opposto ai giocatori e fare “capanna”.
Misuratori e istruttori ufficiali con la regolamentare stecca insieme al sindaco Federico Balocchi, Lamberto Menichetti detto il Marrocco e Paolo Bellini.
Ospite eccezionale Ubaldo Corsini, fondatore della omonima industria dolciaria amiatina, che ha spiegato ai bambini come nasce un panforte, quali sono gli ingredienti, le peculiarità e le sue origini nel convento della Selva.