Università Agraria: sulla riforma del regolamento Tarquinia Democratica scrive ad Antonelli

Riceviamo e pubblichiamo

In questi giorni l’Università Agraria sta elaborando, nell’ambito dei lavori di una commissione costituita da rappresentanti di ogni formazione politica, il nuovo “Regolamento per la concessione delle terre” gestite dall’ente di via Garibaldi.

L’Ass. Tarquinia Democratica ritiene che questo passaggio istituzionale sia l’occasione per compiere un passo importante sulla strada di una vera e sostanziale riforma della U.A.

Crediamo che il nodo cruciale, da sciogliere definitivamente, sia nella contraddizione mai risolta e configurata dal contrasto tra la definizione dei “cittadini-utenti”e quella degli “utenti-concessionari”.

Il contrasto che abbiamo rilevato risiede nella negazione del diritto di chiunque, e senza distinzioni, ad essere “utente” sotto tutti i profili e, perciò, uguale e indistinguibile dagli altri per regolamenti o leggi e secondo quei criteri provenienti dall’Art.3 della Costituzione Italiana e non, viceversa, definito da una selezione per categorie professionali.

La spinosa questione, peraltro già affrontata ma rimasta irrisolta da anni, oltre che discriminare un cospicuo numero di utenti non rientranti nella categoria che per brevità definiamo degli “agricoltori”, realizza una diminuzione della partecipazione democratica della cittadinanza alla vita amministrativa dell’ente stesso.

Sappiamo tutti quali sono le basse percentuali di elettori che, turno dopo turno, si recano alle urne per eleggere i Consigli di amministrazione della U.A.

Sarebbe ipocrita non riconoscere che la scarsa partecipazione al voto è anche dovuta alla mancanza d’interesse da parte di coloro i quali, consci di non poter aver diritto ad accedere a concessioni o, comunque, non “sentire” la proprietà collettiva dei beni di “uso civico” come propria, disertano le urne e delegano ad altri le decisioni sulle sorti di un prezioso ed esteso patrimonio collettivo.

Per quanto consideriamo importante la risoluzione di queste problematiche ci auspichiamo che, seppure in forme iniziali ma, propedeutiche, la commissione che sta lavorando sulla stesura del nuovo regolamento, l’Amministrazione della U.A. e l’intero consiglio dell’ente, le Associazioni interessate e anche i singoli cittadini, vogliano tener conto di queste riflessioni e formularne altre per poterle confrontare al fine di addivenire ai migliori emendamenti al testo in corso di elaborazione.

Pertanto, chiediamo cortesemente al Presidente dell’Università Agraria, avv. Alessandro Antonelli, di attivarsi per l’organizzazione di un’assemblea pubblica dove si possa discutere liberamente, costruttivamente e apertamente della materia  prima del definitivo passaggio al Consiglio dell’U.A. per l’approvazione.

Chiudiamo ribadendo il nostro interesse e la nostra disponibilità a trattare questi temi dai quali potrebbero emergere spunti e considerazioni utili a guardare con accresciuta speranza il futuro della Città di Tarquinia, anche in funzione della difesa dei redditi in tempi di crisi.

Tarquinia Democratica