Riceviamo e pubblichiamo
Caro Direttore,
o se posso che mi viene più naturale – caro Stefano,
credo che, dopo i tuoi splendidi sassolini che ho messo al collo, è ora di toglierne qualcuno dalle mie scarpe (in verità ne avrei una vera e propria cava, ma è meglio soprassedere).
Come ben sai sono ormai 20 anni che faccio musica, per un pò l’ho anche fatto come lavoro in Italia e all’estero, ma ho sempre cantato per passione e divertimento.
Accanto a questa vera e propria attività musicale, mi diverto da 10 anni a cantare le canzoni dei QUEEN con i miei più cari amici/musicisti.
Abbiamo suonato alle sagre più strampalate dei paesi più sperduti, in luoghi mai sentiti nominare, in bar, stabilimenti balneari, piazze, spiagge, tettoie, verande, rimorchi di tir, piccoli e grandi Comuni, e anche nei locali della Capitale, fino al mitico “Radio Londra” a Testaccio.
Insomma sia in palchi grandi che in piccolissimi. Fino ad essere menzionati dall’Official Queen Fan Club di Londra tra le Queen Tribute Band Italiane degne di nota, da loro riconosciute.
Mai, in nessun caso, abbiamo mancato ad un impegno preso.
Abbiamo suonato anche quando alcuni di noi avevano la febbre, l’influenza, il mal di gola.
Ogni data fissata sul nostro calendario dei concerti, è stata rispettata con scrupolo e puntualità.
Devo notare che negli ultimi anni ho assistito ad uno strano calo di disponibilità nei miei e nei nostri confronti, trascurati o ignorati nel nostro paese ma chiamati a suonare nei comuni limitrofi.
Vabbè, magari siamo in un periodo in cui “Non est propheta sine honore nisi in patria sua et in cognatione sua et in domo sua”, in pratica “nessuno è profeta in patria”, si preferisce chiamare musicisti che vengono da fuori, salvo le solite eccezioni. Ma non è (solo) questo il problema.
Tre mesi fa (3 mesi fa !!!) circa ci è stato offerto di suonare il 20 Agosto al Summer Village di Tarquinia Lido. Abbiamo accettato di buon grado, rinunciando ovviamente alle successive proposte di concerti nella stessa data.
Ci è stato riferito che al momento opportuno avremmo potuto contattare direttamente il titolare del service audio e luci (un professionista del settore da noi ben conosciuto) per gli accordi tecnici in merito alla qualsiasi esigenza di fonica.
Detto fatto.
Con scrupolo la settimana scorsa l’ho contattato per spiegargli le nostre necessità tecniche, e come risposta mi ha detto che nessuno lo aveva mai chiamato per la serata del 20 Agosto al Summer Village, infatti aveva pianificato le ferie già da giorni prima.
Sorpreso per la grottesca situazione, gli ho chiesto di contattare l’organizzazione per sistemare la questione. Io sapevo di dover suonare già da quasi 3 mesi, ma 10 giorni prima del concerto non era stata ancora prevista alcuna assistenza tecnica di audio e luci.
Due giorni (2 giorni !!!!!!) prima del concerto, dopo mio sollecito, mi viene riferito che non c’è più sufficente budget da parte degli organizzatori e dei responsabili del Summer Village per pagare un service di audio e luci, per cui il concerto sarà annullato.
Ora io mi chiedo, e ti chiedo: è possibile fissare una serata ad un gruppo musicale con 3 mesi di anticipo, scordarselo completamente, contattare un service audio una settimana prima della data stabilita e soltanto perchè sollecitati dal gruppo stessso, e annullare il concerto 2 giorni prima perchè non ci sono fondi per pagare il tutto ??
Non mi è mai successo nulla di simile in 20 anni che faccio musica.
Le mie considerazioni in merito preferisco evitarle, sarebbero poco carine e poco diplomatiche.
Mi è stato suggerito il silenzio, qualcuno dice per quieto vivere, altri per diplomazia. Anche il nostro batterista, pur deluso e irritato, avrebbe preferito soprassedere.
Ma poi riflettendo ho pensato: ho passato 35 anni nel silenzio, per quieto vivere. Cosa ci ho guadagnato ?
Bene, visto che il silenzio non ha portato a nulla di buono nella mia vita, anzi, è stato interpretato da molti e noti “scienziati” poco trasparenti come una legittimazione a fare di me quello che volevano, proviamo a cambiare registro. Ora ricambio ben volentieri, rompendo un silenzio fin troppo a lungo abusato.
Parafrasando il noto filosofo Kant: se è vero che la verità non va gridata, altrettanto vero è che non va taciuta.I commenti li lascio agli implacabili lettori de L’Extra.
Giuseppe Calandrini