Una serata d’estate deve essere fresca, rilassante, con un pizzico di sfizio enogastronomico e con uno spettacolo soddisfacente e leggero. Altrimenti perché uscire dove si suda, si fatica, c’è rumore, si mangia male e lo spettacolo è deludente?
“Cin’è cucina”, all’ex mattatoio, offre la bellezza silenziosa di S. Maria in Castello illuminata, il fresco del cortile della Lestra, un aperitivo degustato senza fretta, una cena-buffet originale (ore 20 ad offerta) ed un film (ore 21 gratuito), scelto con cura dai soliti Dino Alfieri, Piero Nussio e Pino Moroni.
Questi incontri cine-gastronomici, alla seconda edizione, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, stanno per arrivare alla Ferie d’agosto.
Due serate consecutive (11 e 12 agosto) per godere a pieno della commedia di Eduardo De Filippo, in tre atti, ridotta per lo schermo, in tre ore, dalla brillante regista Lina Wertmuller.
Ed ha senso con lo spirito della rassegna, ‘la cucina’, perché negli anni ’50 il momento di incontro, di solidarietà e di gioia collettiva si identificava con l’arrivo delle zuppiere fumanti, piene di buon cibo, sulle tavole da pranzo italiane.
Una folla di nonni, figli, nipoti, fidanzati, zii e vicini di casa (tra cui i bravi Luciano De Crescenzio, Pupella Maggio e Enzo Cannavale), comprimari della coppia in crisi, composta da una irrequieta Sofia Loren e da un frastornato Luca De Filippo.
“Soul Kitchen” (17 agosto) è un film sorpresa nel panorama mondiale (Leone d’argento a Venezia nel 2009 ed incassi favolosi). Scritto e diretto dal regista turco-tedesco Fatih Akin è una commedia moderna, attenta ai bisogni principali, come il cibo, il sesso, l’alcool e la danza, accompagnati da una colonna sonora accattivante e travolgente (Fatih è stato Deejay), con una serie continua di gags e di situazioni brillanti.
“Come l’acqua per il cioccolato” (19 agosto) è un film messicano del 1992 del regista Alfonso Arau, ripreso dal romanzo di sua moglie Laura Esquiril. Per molti un film cult sulla cucina. Si svolge infatti in una di quelle cucine enormi del primo novecento in una fattoria messicana, con tutti gli ingredienti per preparare piatti eccezionali. E con una cuoca sensuale e pasionaria, che riesce a dare alle sue ricette una valenza magica, in senso positivo e negativo, mentre fuori infuria la rivoluzione di Pancho Villa.
“C’era una volta” (23 agosto) è un film di Francesco Rosi del 1967, quando anche l’Italia, con i suoi produttori (Carlo Ponti) e le sue maestranze (Pasqualino De Santis fotografia, Giulio Coltellacci costumi, Piero Piccioni musica) poteva competere con le produzioni colossali americane. Un cast in cui emergono i belli e bravi, Omar Sharif (che veniva dal Dottor Zivago) e Sofia Loren. Tratto dalle novelle napoletane del “Pentamerone” di G.B. Basile, narra la storia di un principe spagnolo del ‘600 che si innamora di una popolana e la fa sua sposa. Ma pieno di grande fantasia, libertà e stupendi spazi sconfinati del sud d’Italia.
Tra avventure, amore, miracoli di santi ed incantesimi di streghe, un film brillante di grande impatto visivo, accompagnato da una suggestiva colonna sonora. Con un pranzo finale per mille persone, nel cortile della Certosa di Padula, memorabile.
“Chocolat” (2000), primo film in programmazione, sospeso per la pioggia, sarà proiettato il 25 agosto. Del regista svedese Lasse Hallstrom, è un film per gli amanti delle raffinatezze del cioccolato, ma anche della stupenda recitazione di due miti del cinema moderno Juliette Binoche e Johnny Deep.