di Marco Vallesi
Mancheremmo al nostro dovere d’informare la popolazione ed anche all’etica che ci siamo imposti sin dalla prima ora quando, con grande disappunto dei “potenti” di turno, abbiamo dato alle stampe ogni notizia, opinione e puntualizzazione che riguardasse le più rimarchevoli attività amministrative in Città.
Oggi, come allora, senza alcun timore siamo ancora qui a raccontarvi qualcosa che non troverete in nessuna altra testata giornalistica.
Iniziamo col dire che siamo soliti frequentare l’Albo Pretorio on-line del Comune di Tarquinia il quale, da qualche tempo, mette a disposizione dei cittadini gli atti pubblici che venivano pubblicati nella vecchia, e ormai superata, bacheca lignea.
Tra le varie delibere e determinazioni pubblicate nell’albo on-line, che sarebbero fonte inesauribile di cronaca, recentemente, ne abbiamo trovate due che hanno suscitato il nostro particolare interesse, sia per il contenuto delle stesse che per le clamorose e consequenziali deduzioni che se ne traggono.
Ma, veniamo al dunque e riassumiamo la sostanza delle due delibere di Giunta.
Nella prima ( del 7/07/2011) si evince che l’Enel mette a disposizione del Comune la cifra di 60.000 euro per “ … fini della realizzazione di manifestazioni incentrate sulla promozione del territorio e dei suoi prodotti tipici promosse da questo Comune…” e, in questa delibera, il Comune dispone 20.000 euro di quei 60.000 sopraccitati per finanziare la “Festa dell’Anguria 2011” programmata al Lido nei giorni 9/10 Luglio u.s..
Festa a cui sembrerebbero aver contribuito diversi operatori agricoli che avrebbero conferito il prodotto da “festeggiare”, ossia, i cocomeri.
Nessun consuntivo della manifestazione, compresi quelli giornalistici di taglio simil-entusiastico relativi alla partecipazione del pubblico, è reperibile in rete.
D’altra parte, la “Festa dell’Anguria 2011”, non appare neanche nel volantino del Comune “Estate Tarquiniese 2011” nell’elenco “programma eventi” di Luglio.
Inoltre, dell’evento, nonostante i nostri sforzi non siamo riusciti a reperire alcuna notizia o immagine nel web ma siamo abbastanza certi che, in nessun manifesto o banner, sia stata riportata la precisazione di chi fosse il maggior sponsor della manifestazione.
Possiamo immaginare la soddisfazione e l’orgoglio di quei numerosi agricoltori, da sempre schierati contro la riconversione a carbone di TVN e ai relativi “contributi” Enel, nell’apprendere che sono stati coinvolti in tale manfrina.
Altra faccenda, molto più evidente e ragguardevole, riguarda l’evento in corso, il momento clou dell’estate: il “DiVino etrusco”.
La seconda delibera di Giunta (del 26/07/2011) riprende, più o meno, gli stessi punti della prima e stabilisce che la parte residua dei 60.000 euro di“contributi” Enel, ovvero 40.000 euro, sarà destinata “…in favore delle Associazioni “Tarquinia Viva “, con sede in Tarquinia, Via Dante Alighieri 35/37 e “Divino Etrusco”con sede in Montefiascone (VT), Via Coste, 1 …” ovviamente, previa presentazione di documentazione a consuntivo.
Bene. Anzi, molto bene.
Una copertura finanziaria di questa entità fa ben sperare che la manifestazione non graverà integralmente sulla casse comunali e neanche su quelle degli altri Enti che la sostengono visto che nella delibera, si legge: “Preso atto che, a fronte di entrate previste per Euro 29.050,00, le Associazioni presentano un totale di uscite presunto pari Euro 102.507,00, con un disavanzo previsto in Euro 73.457,00; “.
Però, tutto questo, ancora una volta, non spiega, non chiarisce e non rende comprensibile quale sia il motivo che ha indotto il sindaco, e parte degli organizzatori che hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione (qui) presso la Camera di Commercio di Viterbo, a non precisare che l’ente elettrico c’è, oltre agli altri vari e compiutamente elencati sponsor, ed è il maggior finanziatore della manifestazione.
Non si spiega neanche il perché, nei vari materiali pubblicitari ed informativi a stampa, nell’elenco dei logo degli Enti che sponsorizzano la manifestazione non appaia mai quello arcistranoto, conclamato dagli atti deliberativi e determinante, dell’Enel.
Non sia mai che tutto ciò, a nostra insaputa, si possa spiegare in altri termini: saremmo costretti, per timidezza, a cadere dalle nuvole.
Per coloro che intendessero approfondire la lettura delle delibere: qui, la delibera del 7/07/2011 e qui quella del 27/07/2011