Riceviamo e pubblichiamo
Due assemblee importanti con oltre 100 partecipanti sono un buon punto di partenza per la discussione – che noi vogliamo ampia – sulla proposta di fusione dei Comuni di Castell’Azzara e Santa Fiora. Ragionare insieme del futuro delle nostre comunità è straordinariamente utile, indica vitalità e radicamento della popolazione.
Il Comitato ha illustrato, con i propri coordinatori Monia Benedetti, Antonio Albertini, Vico Tenci e Moreno Pomi, sia il processo partecipativo che porta alla fusione, con alla base la richiesta alla Regione di indire il referendum da parte dei consigli comunali dei due comuni interessati, sia i possibili vantaggi legati alla fusione dei due territori nel nuovo Comune di Castell’Azzara e Santa Fiora. Nelle assemblee si è discusso sulle opportunità e sulle criticità che un processo di fusione potrebbe determinare.
I dieci milioni di euro di contributi statali e regionali, la possibilità di assumere personale, la priorità nei bandi per progetti sono tutte agevolazioni importanti che l’unità porterebbe sul territorio, ma ai vantaggi è necessario giungere senza strappi sociali, con un sistema di servizi rafforzato, con una rappresentatività delle popolazioni che garantisca la partecipazione della popolazione.
Unirsi non deve voler dire, infatti, ripetere errori del passato che hanno soltanto aumentato la burocrazia e allontanato i cittadini dai servizi. Il rilancio dei paesi passa anche da un profondo snellimento della burocrazia e la creazione di un Comune policentrico.
La testimonianza del sindaco di Treccastelli in provincia di Ancona, che, a seguito di fusione, ha incluso in un unico territorio tre comuni ha garantito un contributo concreto e utile.
L’esperienza di Treccastelli, infatti, dimostra come sui lavori pubblici siano stati investiti in breve tempo oltre cinque milioni e un milione e duecentomila ottenuti dai bandi in cui il Comune ha avuto la priorità, come sia stata possibile una riduzione della tassazione per i nuclei familiari (dal 4 al 16%), come la fusione sia stata un’occasione per la razionalizzazione degli uffici e dei servizi a fronte di un incremento di questi ultimi, e una riduzione di spesa di oltre duecentomila euro.
Importanti e utili i contributi critici di Marzio Mambrini, assessore del Comune di Castell’Azzara che ha espresso le sue perplessità, per il rischio di perdita d’identità e di servizi come la scuola, i carabinieri e le poste, mentre il sindaco, Fosco Fortunati ha messo in evidenza come nulla sia definito, che la fusione è solo una delle ipotesi messe sul piatto della bilancia e che comunque il referendum rimane lo strumento principe di democrazia per verificare se c’è la volontà popolare di andare in questo senso.
Federico Balocchi, sindaco di Santa Fiora, ha affermato che in linea di massima è favorevole alla fusione, subordinandola alla verifica dei benefici a lungo termine sui territori coinvolti e al pieno coinvolgimento dei cittadini in un percorso d’iniziative informative che dovranno concludersi nel referendum popolare.
La garanzia sui sistemi formativi è emersa come priorità.
La fase che ci aspetta impegna le nostre comunità in tre azioni a nostro parere fondamentali:
– Difendere ciò che siamo e abbiamo. il presidio in entrambi i Comuni dei sistema dei servizi esistenti è strategico
– Eliminare e risolvere le criticità. Ampliare i momenti di analisi sulle necessità del nuovo territorio e sugli strumenti necessari derivanti dalla fusione
– Progettare il futuro. Costruire originali progetti di crescita economica che sappiano creare lavoro per le giovani generazioni attraverso il sostegno alle imprese che ci sono, quelle che possono nascere e quelle che possono arrivare.
E’ importante arrivare forti e strutturati al nuovo modello organizzativo – che in ogni caso è indispensabile – come chiave di volta per difendere le nostre comunità.
Il nuovo Comune di Castell’Azzara e Santa Fiora deve rappresentare un punto di svolta, un balzo verso il futuro, un nuovo ambito ove far partire politiche di sviluppo attraverso le ingenti risorse che la fusione mette a disposizione.
Una fusione che preveda attenzione alle singole comunità, la risoluzione dei problemi attuali ereditati dall’Unione dei Comuni e alla sua incapacità di dettare un futuro d’area, la costruzione di un nuovo modo di stare insieme.
Gli snodi passano, come sempre, dalla sintesi tra infrastrutture e valorizzazione delle risorse. Il nuovo modello amministrativo dovrà agire con forza sul potenziamento della rete stradale, della rete internet e dei servizi e sulla definizione di un progetto di sviluppo che abbia come patrimonio le bellezze storico architettoniche e ambientali, la riscoperta delle tradizioni e delle produzioni agricole di qualità. Castell’Azzara e Santa Fiora dovranno essere capaci di acquisire la consapevolezza di quanto sono e quanto rappresentano essendo strategicamente collocati in una zona d’Italia di gran pregio tra la Val d’Orcia, la zona del tufo, l’Amiata e la Maremma.
Nelle prossime assemblee cercheremo di definire la “forma” di quello che dovrà diventare il nuovo comune. Una visione e degli obiettivi da consegnare ai nostri rappresentanti eletti democraticamente.
Comitato promotore per la fusione dei Comuni di Castell’Azzara e Santa Fiora
Coordinatrice: Monia Benedetti – Castell’Azzara
Gruppo di coordinatori:
Vico Tenci – Selvena – Castell’Azzara
Moreno Pomi – Bagnolo Santa Fiora
Antonio Albertini – Santa Fiora