Riceviamo e pubblichiamo
“Tratteremo in tempi ragionevoli e opportuni, in commissione e in aula, questa iniziativa che, per contenuti e finalità, merita una corsia preferenziale”. Così Daniele Leodori, presidente del Consiglio regionale del Lazio, ha rassicurato sull’esame e la rapida approvazione della proposta di legge sull’agricoltura sociale presentata da Uecoop, la centrale delle cooperative affiliate alla Coldiretti, per disciplinare attività già diffuse nelle campagne, dove hanno preso piede da un decennio, sviluppandosi spontaneamente “soprattutto dall’inizio della crisi che – ha ricordato Saverio Senni, docente all’università della Tuscia – ha fatto emergere nuove disuguaglianze che penalizzano settori sempre più estesi della società”.
Fattorie didattiche, formazione professionale e inserimento lavorativo di profughi, ex tossicodipendenti, lavoratori con disabilità, ippoterapia e ortoterapia per agevolare il recupero post-operatorio dei pazienti, ma anche servizi come gli agri-asilo e gli agri-nido, particolarmente preziosi nei piccoli comuni che scontano l’impoverimento del welfare pubblico, sono i principali ambiti di applicazione di questa nuova frontiera dell’agricoltura. “La legge dovrà regolamentare un settore che oltre a garantire alle aziende nuove occasioni di reddito – ha spiegato Aldo Mattia, presidente di Uecoop e direttore regionale della Coldiretti – produce vantaggi sociali perché assicura prestazioni per il benessere psicofisico degli anziani, dei bambini e dei soggetti deboli, svantaggiati e a rischio di emarginazione”.
A chiudere i lavori è stato il vicepresidente del Consiglio regionale, Mario Ciarla. Anche lui ha garantito massima attenzione nei confronti della proposta di legge, assicurando “un esame rapido del testo in commissione e l’approvazione prima possibile in aula di una iniziativa legislativa che va sostenuta perché aiuta chi ha bisogno di aiuto”. “Lo strumento presentato da Uecoop è la chiave di volta per garantire la piena attuazione della multifunzionalità dell’agricoltura. Le esperienze di agricoltura sociale già avviate non solo a Viterbo – commenta il direttore provinciale Alberto Frau, presente ai lavori – certificano che l’incontro e la combinazione tra imprese agricole e cooperazione sociale danno sempre risultati eccellenti, sia in termini di reddito aziendale, sia in termini di arricchimento dei servizi sociali alla comunità del territorio”.