La riforma Renzi/Giannini, attraverso lo schema di decreto legislativo sulla Valutazione all’esame della Camera, modifica in maniera consistente l’esame di Stato delle scuole superiori. Questo a partire solo dal 2018, quindi tutto confermato per i maturandi dell’attuale anno scolastico.
Tra le nuove regole della riforma troviamo innanzitutto l’obbligo per l’alternanza scuola-lavoro, necessarie 200 ore per i licei e 400 per gli istituti tecnici e professionali per poter accedere agli esami. Il secondo e molto discusso punto è quello che riguarda la media di ammissione, basterà infatti per essere ammessi la media del sei e non più necessario avere la sufficienza in tutte le materie.
Cambia anche l’attribuzione del credito scolastico, fino a quest’anno pari a 25 punti per l’ultimo triennio. Dal 2018 la carriera scolastica peserà di più: 40 punti (12 al terzo anno, 13 al quarto e 15 al quinto anno). Di conseguenza peserà meno l’esame: 20 punti ciascuno per i due scritti – Italiano e prova d’indirizzo – e per il colloquio.
Invariato l’obbligo di frequenza, almeno i tre quarti del monte ore personalizzato per l’indirizzo scolastico specifico. Per quanto riguarderà le prove, cambiamenti già sicuri solo per il colloquio, che non prevederà più l’esposizione di una tesina, ma una discussione su un argomento scelto a discrezione della commissione. Un elaborato scritto invece sarà probabilmente richiesto sull’esperienza di alternanza scuola-lavoro.