Un nuovo testo regionale va a sostituire quello sull’accreditamento degli organismi formativi, risalente al 2008: lo ha deciso la Giunta regionale, su proposta dell’assessora all’istruzione, formazione e lavoro Cristina Grieco, con l’obiettivo di innalzare la qualità complessiva del sistema formativo regionale. Si tratta di dare maggiore selettività alle procedure di accesso e mantenimento in accreditamento, di sostenibilità e trasparenza dei dispositivi e dei processi, di introduzione di meccanismi di valutazione degli esiti della formazione realizzata. In sostanza questa riforma segna il passaggio da un tipo di accreditamento formale ad uno più orientato ai risultati.
Il nuovo accreditamento costituisce un ulteriore passaggio dell’iter di revisione della formazione professionale in Toscana, che ha avuto i suoi capisaldi nella legge regionale n. 59 del 2014 e nel conseguente regolamento del 2015, attraverso cui è stato riorganizzato il settore all’indomani del passaggio di funzioni che ha interessato le Province, enti a cui la Regione aveva delegato fino ad allora l’attuazione degli interventi di formazione.
“Con queste nuove modalità di accreditamento attuiamo gli indirizzi approvati dal Consiglio regionale – sottolinea l’assessora Grieco – che fin dal 2011 ha svolto un lavoro di analisi, evidenziando un problema di eccessiva frammentazione del sistema delle agenzie ed avanzando, fra l’altro, la richiesta di un sistema di accreditamento più selettivo e qualificato (con un accreditamento separato per la formazione dei giovani ancora in obbligo di istruzione) e della previsione di forme di garanzia a tutela dell’utenza”.
La transizione al nuovo sistema durerà nove mesi, durante i quali saranno adeguati i sistemi informativi. Per l’ambito dell’obbligo di istruzione si partirà da subito, in modo da consentire la veloce apertura dei bandi dedicati a questa tipologia di attività formative.
I punti cardine della nuova regolamentazione
1) La creazione di un ambito di accreditamento specifico, rivolto alla formazione dei soggetti in obbligo di istruzione, i giovani in uscita dalla scuola media. Le modifiche introdotte consentiranno agli studenti in uscita dalla terza media di scegliere di frequentare i percorsi triennali IeFP (istruzione e formazione professionale) anche presso gli enti di formazione appositamente accreditati, adempiendo così all’obbligo di istruzione anche attraverso un canale diverso da quello scolastico. I centri di formazione professionale che saranno accreditati dovranno rispondere a criteri più stringenti rispetto agli altri organismi in tema di strutture, di personale impiegato e di relazioni con alunni e famiglie, realizzando nei fatti procedure simili a quelle esistenti nelle scuole.
2) Il rafforzamento dei requisiti di accesso e mantenimento dell’accreditamento cui dovranno ottemperare la struttura organizzativa, amministrativa, economica e logistica degli organismi formativi. Chi svolge attività formativa ne dovrà fare il proprio compito fondamentale, e sarà richiesta una maggiore strutturazione e stabilità delle risorse umane dedicate. E’ previsto infatti che una parte del personale debba essere assunto con contratto di lavoro subordinato, e che sia sottoposto ad aggiornamenti periodici della propria professionalità.
3) La valutazione degli organismi formativi avrà ad oggetto sia la soddisfazione espressa dagli utenti dei corsi, sia gli esiti occupazionali realizzati dagli stessi. In tal modo saranno premiati gli organismi che saranno maggiormente in grado di collocare sul mercato del lavoro gli allievi attraverso una formazione di qualità. Verrà altresì introdotto un sistema di giudizio che consentirà di ordinare gli organismi in graduatorie sulla base delle performance realizzate, fornendo in tal modo all´utenza un ulteriore strumento di orientamento.