”Abbiamo qualcosa come due o tremila sfollati, e temo molte più abitazioni inagibili di quelle censite dopo il sisma del 24 agosto”: in queste poche parole, riferite dalla Protezione civile delle Marche, c’è il bilancio della notte di paura – e di pioggia, visto il diluvio che si è abbattuto su molte di quelle aree – vissuta dal Centro Italia, in particolare dall’area più vicina all’epicentro, a cavallo tra Marche e Umbria, scossa dallo sciame sismico che avuto il proprio apice nelle due forti scosse delle 19.10 – magnitudo 5.4 – e delle 21.18 – magnitudo 5.9 -, più intensa e duratura della precedente. Un’ulteriore scossa è stata registrata alle 23:42 con magnitudo 4.6, secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica.
Secondo i dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), sono state almeno 200 le repliche del primo evento delle 19,10, di cui oltre 30 quelle con magnitudo pari o superiore a 3. “Le persone da sfollare sono centinaia”, riferisce il capo della Protezione civile delle Marche Cesare Spuri. A Camerino, dove la scossa ha tra le altre cose distrutto il campanile della chiesa già lesionato il 24 agosto, circa 700 persone hanno trovato ospitalità in due centri allestiti per l’emergenza.
Non si hanno notizie di persone morte o ferite in modo grave per causa diretta, ma sono numerosi coloro che si sono recati in ospedali per lesioni lievi, malori o crisi di panico ed un uomo, a Tolentino, è morto per infarto, presumibilmente per lo shock causato dal sisma. Le situazioni di maggiore difficoltà, mentre sono tuttora in corso i sopralluoghi, sono a Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Muccia, Pieve Torina, San Ginesio, Camerino, Caldarola, in pratica tutti i comuni dell’area epicentrale, dove, rileva Spuri, si sono avuti nuovi crolli, di edifici che erano agibili prima delle potenti scosse di ieri. “Il centro di Visso – esemplifica il capo della Protezione civile – non può accogliere più nessuno”.
“I miei tecnici mi dicono che il centro storico è in condizioni tali che potrebbe essere tutto inagibile – la laconica dichiarazione del sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini. – Non abbiamo avuto vittime e soltanto tre feriti lievi, ma i danni agli edifici sono molto pesanti. Molti hanno perso parte della facciata. E’ crollata una chiesa a Borgo Sant’Antonio e danni importanti ci sono stati nella frazione di Borgo San Giovanni”.
“Sono crollate parecchie case. Il nostro paese è finito – rincara la dose il sindaco del vicino paese di Ussita, Giuliano Rinaldi, intervistato da Skytg24- è crollata anche la facciata della chiesa, spaccato il terreno. La frazione di Casali non la possiamo raggiungere”. ”Grazie a Dio – continua – siamo riusciti a portare in salvo le due anziane che erano rimaste intrappolate nella loro abitazione, la cui facciata è crollata con le scosse di terremoto: sono state portate via in ambulanza, ma dovrebbero essere in condizioni discrete”.