Conti: “Gambetti & Catini: urge un vocabolario”

Riceviamo e pubblichiamo

Prendo atto che bisogna dotare il dinamico duo Gambetti & Catini di un vocabolario al fine di meglio comprendere il significato di parole come populismo, coerenza, ira, che usano in maniera decisamente impropria nei loro comunicati. Tutta la solidarietà al capogruppo Blasi per le becere cattiverie gratuite scritte nei suoi confronti.

Non accettiamo lezioni di stile da chi fa della faziosità una bandiera. Stiamo rispettando il programma elettorale con le poche risorse disponibili e con la totale indifferenza di altre istituzioni. Per la prima volta la Festa della Merca e cosa ancor più grave la Mostra Nazionale del Bovino Maremmano, non ha avuto un centesimo di contributo dalla Regione Lazio, nonostante richieste reiterate. Ci è stato negato un semplice appuntamento per esporre il nostro progetto all’assessorato competente, un atteggiamento irriguardoso nei confronti di un Ente come il nostro, per non parlare dei ritardi cronici nei pagamenti di importanti finanziamenti come il PSR, della serie prosciughiamo i pozzi e la totale esclusione da ogni tavolo tecnico legato all’agricoltura. I due consiglieri dell’Università Agraria dovrebbero essere indignati per questo, non per un semplice cambio di deleghe. Non siamo abituati a cercare scuse e a nasconderci dietro le polemiche come loro, noi ci rimbocchiamo le maniche a andiamo avanti in perfetta armonia.

Rispondiamo con i fatti come sempre, la nostra proposta politica è chiara. Proposta, altro vocabolo sconosciuto ai due esponenti del PDL, almeno crediamo che lo siano ancora, già perché in difficoltà vera mi sembra più il loro partito o presunto tale, bocciato ovunque dall’elettorato, incapace di una linea politica seria. Il fatto che non riescano ad avere un segretario politico che duri più di trenta giorni dovrebbe indurli a riflessioni e silenzio.

Il lavoro svolto dagli assessori Bonelli e Stella è sotto gli occhi di tutti, mettiamoci d’accordo non si può accusare l’amministrazione di fare troppo e dopo pochi giorni di fare troppo poco, dalle divise alla mascotte, da progetti come il latte d’asina, alle recinzioni, dal regolamento sul personale alla fida pascolo, dai lavori al centro aziendale, ai progressi nell’allevamento, dalla riforma strutturale delle quote un lavoro egregio che non giustifica processi all’intenzione o preventivi.

Vicepresidente Università Agraria di Tarquinia
Pierangelo Conti