Riceviamo e pubblichiamo
Si è tenuta lunedì 25 luglio, presso la sede della Capitaneria di Porto di Civitavecchia, la cui convocazione è stata condivisa con la Polizia di frontiera, una mirata riunione tecnico-operativa in materia di security che, facendo seguito ai lavori del comitato di sicurezza portuale tenutosi lo scorso 13 luglio, ha visto la partecipazione delle forze di polizia operanti nello scalo, dell’Agenzia delle Dogane e dei responsabili della sicurezza delle facilities portuali, volta a fare un punto di situazione su tale delicata materia, anche in considerazione dell’attuale scenario internazionale.
Sotto il coordinamento dell’Autorità Marittima in qualità di autorità designata alla sicurezza del porto ai sensi del Decreto legislativo n.203/2007, nonché del programma Nazionale di Sicurezza Marittima, viene infatti periodicamente condivisa quella che è la strategia comune per fronteggiare le odierne minacce e garantire la sicurezza dello scalo. Ciò avviene attraverso una meticolosa e puntuale analisi di tutti gli aspetti connessi al mantenimento dei necessari livelli di security negli scali portuali, ivi compresa la costante revisione delle pertinenti pianificazioni di security nonché la verifica puntuale dell’efficacia delle procedure previste per garantire la sicurezza dell’interfaccia nave-porto e delle operazioni logistiche ad essa connesse. Civitavecchia, come noto, è interessata da un considerevole transito di passeggeri sia per il traffico crocieristico che per le tradizionali unità di linea rendendo pertanto lo scalo uno snodo strategico di interscambio per i turisti, soprattutto nella stagione estiva.
Il continuo rapporto intercorso sia con le forze di polizia che con le dedicate organizzazioni di security interne al porto (con riguardo sia alle aree utilizzate dai terminalisti che a quelle non in concessione), ha permesso, nel corso degli ultimi mesi, di compiere importanti progressi in tale settore, con un evidente implementazione dei servizi di controllo agli accessi portuali attivati presso il varco Vespucci nei confronti dei veicoli diretti all’imbarco, così come nei continuativi servizi di verifica dei mezzi abbandonati in ambito portuale. Al tempo stesso, il dispositivo di sicurezza messo in campo ha previsto un sensibile incremento delle risorse schierate nello scalo – tra cui, ad esempio, un rafforzamento del Nucleo Nostromi della Capitaneria di porto – con una mirata sinergia tra tutti i soggetti interessati, come corollario di un sistema complesso ed in continua evoluzione che si pone a garanzia della sicurezza dello scalo marittimo e degli utenti portuali, occasionali o meno.
Ulteriori incontri sull’argomento verranno periodicamente convocati dall’Autorità Marittima, sia al fine di verificare la corretta applicazione delle disposizioni che per valutare possibili correttivi all’assetto di sicurezza del porto.