Lotta alla IBR, l’Università Agraria anticipa i tempi

Riceviamo e pubblichiamo

Assume importanza strategica, ai fini della tutela della razza maremmana, il protocollo sperimentato dall’Università Agraria di Tarquinia per la lotta contro la IBR. L’argomento, oggetto di un importante e seguito convegno nell’ambito della Mostra Nazionale del Bovino Maremmano, continua a dare spunti importanti in un momento di incertezza diffusa.

La D.ssa Silvia Boni ha infatti richiamato l’attenzione su come – sia strategico conoscere la malattia e predisporre un piano vaccinale, in Italia la prevalenza risulta medio alta e non limitata alla maremmana. Animali allevati allo stato brado e in condizioni di promiscuità su terreni pubblici necessitano di vaccinazioni programmate. Il rischio sono danni economici diretti e indiretti, dalla riduzione delle nascite alla esclusione dai centri genetici per la selezione dei riproduttori. La sperimentazione realizzata dall’Università Agraria, rappresenta un passo importante su un numero di capi di rilievo, un patrimonio di informazione utile alla maremmana. I risultati sono straordinari.

La tematica ha interessato anche l’Istituto Zooprofilattico con  la D.ssa Scicluna – simili patologie, innocue per l’uomo, hanno il demerito di incidere sulle vendite e il rapporto tra le aziende, e in un momento di crisi del comparto la tutela sanitaria ha anche utili risvolti di tutela economica.

Per Giovanni Chiatti responsabile U.O.C. Sevizio Veterinario  Viterbo – la vaccinazione per la lotta alla IBR nei bovini maremmani è una strada obbligata. Impensabile l’abbattimento dei capi, in una razza dal patrimonio genetico già martoriato, vale la pena infatti ricordare che la maremmana era fino a qualche hanno fa razza in via di estinzione. Importante aver trovato il sostegno di un Ente come l’Università Agraria. I risultati conseguiti non sono più teoria ma concreta realtà. C’è ancora tanta strada da percorrere.

Siamo orgogliosi – commenta il Presidente Alessandro Antonelli – di aver operato simili scelte con il supporto della ASL e la professionalità della D.ssa Silvia Boni. Ci confermiamo un esempio. Tutelare la biodiversità e l’allevamento sono missioni che sentiamo nostre. Avere il supporto dei numeri è una vera soddisfazione. Un lavoro sotto traccia lontano dai riflettori, di grande concretezza, unanimemente riconosciuto nella sua importanza.