Aveva fatto indagare la fidanzata 30enne per molestie telefoniche: era infatti dall’utenza telefonica di quest’ultima che partivano decine e decine di telefonate anonime indirizzate ad un’altra trentenne locale.
Le molestie sono durate per un paio di mesi, sin quando la presunta colpevole, intestataria ed utilizzatrice principale del telefono, è stata convocata per essere interrogata in Commissariato.
Dapprima l’incredulità della stessa, poi il sospetto – che pian piano prendeva sempre più corpo –che potesse essere il fidanzato convivente ad utilizzare il telefono cellulare per tale fine.
È bastato quindi, la sera, far finta di addormentarsi per sorprendere in flagranza il compagno che recatosi in cucina telefonava coprendo il numero alla vittima: immediatamente l’uomo ha perso “la casa” in quanto la ragazza l’ha immediatamente cacciato dall’appartamento; ora dovrà rispondere penalmente di molestia.
Ancora da appurare le cause delle telefonate, anche perché pare non credibile la dichiarazione dell’uomo di non conoscere la vittima.