Riceviamo e pubblichiamo
Caro direttore, come presidente provinciale del partito e capogruppo dell’Udc in Provincia, mi vedo costretto ad intervenire sulla polemica, gratuita, messa in piedi dal coordinatore comunale di Tarquinia dell’Udc, Angelo Marini che ha rivolto pesanti accuse al consigliere provinciale Alfio Meraviglia.
Alfio, non è altro che un amico che svolge in maniera egregia il ruolo di consigliere di Palazzo Gentili contribuendo, con il suo ottimo lavoro, alla crescita del nostro partito in tutta la provincia.
A Tarquinia, l’Udc può contare su Meraviglia e su molti altri amici, quindi mi pare abbastanza superfluo fare delle distinzioni tra giusti e sbagliati, tra buoni e cattivi; è quindi inutile e sbagliato scendere in polemiche e insulti sterili, come ha fatto Marini, che poi alla fine danneggiano più chi li commette che chi ne è oggetto.
Per quel che riguarda la situazione dell’Udc a Tarquinia, credo che non ci sia da scandalizzarsi se abbiamo scelto, tutti insieme, di allearci sia alle elezioni comunali che in quelle per l’Università agraria con il centrosinistra, e contemporaneamente con Meroi alle provinciali.
Questa è una filosofia che il partito sta portando avanti in tutta Italia perché non ci candidiamo in base ai colori politici, bensì in base ai candidati che vengono proposti.
L’Udc è un partito aperto all’ingresso di tutte quelle figure laiche che ne vogliano fare parte; allo stesso tempo non costringiamo nessuno a rimanere con noi.
Se a Tarquinia c’è qualcuno che non se la sente più di stare nel partito è libero di andarsene; mentre chi, al contrario, vuole rimanere sappia che è inutile fare delle polemiche sterili sui giornali, i problemi interni si risolvono a tavolino e proprio per questo, nelle prossime settimane, verranno indetti i congressi comunali e provinciale.
Invito, per questo, tutti gli esponenti locali del partito ad evitare polemiche, bensì di lavorare per un partito che costantemente sta crescendo e sta vedendo crescere i propri consensi in tutta la Tuscia.
Cordiali saluti
Francesco Bigiotti
