Riceviamo e pubblichiamo
Il monitoraggio dell’aria voluto e pagato dai cittadini di Tarquinia, aiutati da tanta gente del comprensorio, ha evidenziato livelli d’inquinamento insopportabili per una popolazione già segnata da una situazione sanitaria drammatica.
Tra gli aspetti critici rilevati figurano le concentrazioni di polveri sottili. La normativa vigente in Italia fissa una soglia massima, come media annua, a 20 microgrammi di polveri per metro cubo d’aria.
Il valore rilevato nei 21 giorni di campagna di monitoraggio autonomo nelle postazioni di Tarquinia, Santa Marinella e Civitavecchia è stato mediamente più alto del 50% ed ha raggiunto almeno una volta in ciascuna località l’ulteriore valore soglia di 50 microgrammi per metro cubo.
La relazione peritale asseverata del monitoraggio, giurata presso il Tribunale di Venezia, evidenzia bassi livelli di sostanze marker del traffico veicolare (ossido di azoto e monossido di carbonio) e dimostra che le criticità sono attribuibili alle grandi combustioni, come quelle delle centrali termoelettriche.
I numeri del monitoraggio sono fatti e non opinioni, conoscenza costruita per affrontare dure battaglie, come quella necessaria per contrastare il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale della centrale termoelettrica di Torre Valdaliga Sud a Civitavecchia di proprietà Tirreno Power.
La perizia giurata del monitoraggio è stata già consegnata al Ministero dell’Ambiente durante l’audizione presso la Conferenza dei Servizi che dovrà pronunciarsi in merito a quella centrale. La consegna sarà ripetuta ovunque si decide sulla pelle degli abitanti di queste terre.
Le popolazioni rivendicano il diritto alla salute e vogliono che si tenga conto degli effetti cumulati, come sommatoria di più fonti d’inquinamento. È questo il caso del tracciato autostradale della A12, che sovrapponendosi all’Aurelia lambirà le case di Tarquinia.
Chi conosce gli studi compiuti in proposito dall’Università di Brescia, sa che questa decisione da sola aumenterà e di molto l’inquinamento primario per chi vive nei primi 100 metri dal nastro d’asfalto, con un incremento medio di circa 5 volte conseguente all’aumento del traffico, alla maggiore velocità e al fenomeno di risollevamento del particolato.
Anche nel caso dell’autostrada, per contrastarla, saranno presentati i risultati del monitoraggio autonomo, chiedendo che diventi parte della Valutazione d’Impatto Ambientale dell’infrastruttura, per sopperire all’inerzia di tutti quelli che, come il sindaco di Tarquinia Mazzola, hanno assecondato il sì di Marrazzo all’autostrada di Matteoli.
Un sì inspiegabile; solo poco prima Marrazzo s’era dichiarato favorevole a quella messa in sicurezza dell’Aurelia che molti auspicavano, fattibile e poco costosa. Quelli che tentano di allontanare da se responsabilità e complicità chiamano “quelli del no” quanti si battono per la propria salute contrastando gli inquinatori.
Ernesto Cesarini
Coordinatore del Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia